Prendersi cura delle famiglie, anche questa è ricostruzione post sisma
di Opera Soc. Coop. Sociale Onlus
Il terremoto per tanti madri, padri e figli ha significato un cambiamento profondo nelle condizioni di vita materiale. E’ capitato a tantissimi di dover sfollare, si è stati costretti ad abbandonare le proprie case, e con esse le proprie radici, abitudini, spazi, per rimodulare la propria identità altrove. Ci si è trasferiti lontani dal proprio luogo di lavoro e dai propri punti di riferimento. Chi ha perso la propria abitazione, inagibile sotto lo schianto delle crepe, ha dovuto fare i conti con emozioni non sempre positive, che hanno pesato sugli equilibri della vita familiare.
La ricostruzione immateriale
È per questo che il progetto Resiliamoci ha deciso di prendersi cura non solo dei minori, ma dei genitori, e dunque di tutta la famiglia. A questo scopo, l’associazione Glatad di Tolentino (provincia di Macerata) nell’ambito del progetto Resiliamoci ha potenziato i propri servizi educativi, per venire incontro a mamme a papà che hanno bisogno di supporto nella gestione dei figli, e migliorare le dinamiche relazionali ed educative nei contesti dove la crisi del post terremoto si è fatta più sentire. Per riuscirci, nel corso di Resiliamoci, da una parte Glatad ha proseguito con l’assistenza domiciliare per le famiglie; dall’altra ha continua a fornire i servizi del GioLab, ovvero di doposcuola (e campo estivo nella stagione delle vacanze) per i più piccoli. Vediamo di cosa si tratta.
Per costruire, o ricostruire, una comunità serene, c’è bisogno di mettere le persone nella condizione di vivere le proprie emozioni con costruttività.
Un aiuto per i compiti, anche nei container
Tolentino, San Ginesio, Belforte, Caldarola, Sarnano. È qui che l’azione di Glatad per Resiliamoci ha preso campo con il servizio di assistenza a domicilio per le famiglie. Siamo nel cratere sismico maceratese. Il territorio è dissestato, tanti nuclei familiari sono sfollati. Coi Cas – Contributi di autonoma sistemazione, molti si sono trasferiti in nuove case in affitto. C’è poi chi vive nelle Sae, le casette sorte ai bordi dei centri distrutti e inagibili. O, nel caso di Tolentino, dove per scelta non si sono volute realizzare le casette di emergenza, non mancano le famiglie che tutt’ora alloggiano nei container ai bordi della cittadina. (Nella foto di copertina, uno dei container nell’area di Tolentino)
E’ in questo contesto che l’associazione Glatad fornisce supporto a minori e al contempo aiuta le famiglie su questioni educative. E lo fa con un servizio a domicilio, prestato dalle quattro alle sei ore a settimana direttamente da educatori specializzati, che aiutano i ragazzi a fare i compiti, per esempio, seguono i più giovani in percorsi educativi e danno supporto alle famiglie per risolvere al meglio questioni educative.
“Col terremoto, i servizi sociali ordinari del comune sono chiamati a sostenere un carico di problemi notevoli. Il nostro servizio, portato come Terzo settore, integra il supporto pubblico, dà un aiuto sostanziale a un territorio già sotto stress – spiega Massimo Tasso, responsabile di Glatad – Il dopo sisma ha aggravato problemi e mancanze. Ritrovarsi sfollati, vivere in condizioni di forte stress, cambiare casa, assistere allo spopolamento e al mutamento del territorio, sono tutte pressioni esterne che acuiscono i sintomi del disagio, nei più piccoli e nelle loro famiglie”
A Tolentino, per esempio, Resiliamoci presta il servizio educativo a domicilio nei container dove tutt’ora vivono centinaia di persone. Qui le condizioni abitative sono dure. Gli spazi sono angusti, i bagni in comune. Alcune famiglie, in un orizzonte del genere, hanno acuito le proprie problematicità. Crescere i figli in un contesto del genere è più complesso. L’associazione Glatad mette così in campo un supporto prezioso.
I doposcuola per l’arte terapia
Un’altra attività a disposizione dei minorenni dell’area è il doposcuola di GioLab. Si tiene a Tolentino, nella struttura polivalente de La Sorgente. Qui, due pomeriggi a settimana, si incontrano circa diciotto minorenni, che passano il pomeriggio con attività legate all’arte-terapia e alla pratica espressiva. Ragazzi e ragazze arrivano dal circondario, Tolentino, Caldarola, Belforte del Chienti, aree pedemontane, dove spostarsi è complicato. La scorsa estate i doposcuola hanno proseguito nei campi estivi.
Anche in questo caso i Giolab svolgono un aiuto prezioso sul piano della ricostruzione invisibile, perché ricreano senso di comunità e di appartenenza fra i giovani, grazie alla aggregazione e allo sviluppo, di stimoli creativi. E sostengono le famiglie nel percorso educativo dei figli. Il tutto, sempre, col sostegno di educatrici specializzate.
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