La rete che genera connessioni

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Il progetto Rapporti Corti ha come obiettivo il contrasto alla povertà educativa: attraverso le sue attività offre occasioni di crescita, di socializzazione e di conoscenza del territorio. Tutto ciò è possibile, anche, attraverso il lavoro di rete costruito in questi anni di progetto.
Una dettagliata analisi dei bisogni e del contesto delle Corti ha messo in evidenza una scarsa conoscenza, da parte dei beneficiari, del quartiere in cui vivono e, più in generale, dell’intera città. Queste evidenze hanno spinto il partenariato a lavorare, in primis, sulla mappatura delle risorse presenti sul territorio e, di conseguenza, a sviluppare e attivare collaborazioni con associazioni, enti e servizi sociali ed educativi.
Il contatto con le realtà attive sul territorio ha permesso di ampliare l’orizzonte di possibilità per minori e famiglie e, al contempo, di far conoscere il progetto Rapporti Corti in altri contesti; questo ha generato da una parte un incremento del bacino di utenza e, dall’altro, l’adozione di uno sguardo multifocale sui nuclei coinvolti.

Il tempo extra scolastico di bambine, bambini e pre-adolescenti è divenuto occasione di incontro e di confronto tra pari attraverso attività sportive, artistiche, culturali e di socializzazione.
Grazie ai protocolli d’intesa con le polisportive PGS Welcome, Lame, ASD Bulls Bologna e Bologna Skate School, i nostri minori, circa una quarantina all’anno, hanno potuto frequentare un’attività sportiva a cadenza settimanale. Tali attività hanno avuto una ricaduta positiva sull’intero nucleo familiare in quanto i genitori nei momenti di accompagnamento e attesa, hanno avuto modo di conoscersi e confrontarsi tra loro, in un contesto informale che ha sicuramente favorito la nascita di una rete solidale.

Tra le opportunità offerte dal territorio abbiamo intercettato il progetto M.I.A. – Musei Inclusivi e Accessibili, realizzato dall’Associazione Culturale Senza Titolo, con cui è stato co-costruito un percorso di avvicinamento delle famiglie ai musei cittadini, con l’obiettivo di utilizzare la cultura come leva per l’inclusione sociale, l’accessibilità culturale e la crescita personale. I nuclei hanno, infatti, avuto l’opportunità di conoscere diversi contesti culturali e di sperimentarsi in attività genitori-figli: non solo è stata un’occasione di conoscenza e scoperta di altri luoghi ma soprattutto ha rappresentato per i minori la possibilità di vedere i genitori in un ruolo diverso.
Rapporti Corti è divenuto un punto di riferimento per la comunità: il lavoro di prossimità, portato avanti in questi anni, ha favorito l’intercettazione dei bisogni manifesti e latenti, che ha reso sempre più indispensabile il lavoro in rete con i Servizi sociali, educativi e sanitari del territorio.
I beneficiari, attraverso queste attività, sono stati orientati e accompagnati verso la conoscenza e la scoperta del territorio e dei suoi servizi, aggiungendo, così, un ulteriore tassello al raggiungimento del loro empowerment e delle loro autonomie.


Collage di foto scattate in vari angoli di Bologna dai minori 11-14 anni che hanno partecipato al Laboratorio di fotografia

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