Noi siamo qui: un percorso di comunità
di Società Dolce
A cura di Seneca Impresa Sociale
Un percorso di orientamento sociale: ecco di che cosa si occuperà il facilitatore di comunità nel progetto Rapporti Corti. Facilitare, infatti, non significa creare qualcosa ex novo, ma portare alla luce e dare forma a qualcosa che esiste già. La comunità della Bolognina, prima periferia di Bologna, è forse la più vivace e insieme la più complessa dell’intera città metropolitana.
Il percorso è condotto da un facilitatore insieme a un gruppo cittadini ed è orientato alla scoperta dei luoghi di questa comunità, i servizi e le risorse che offre, il vasto mondo associativo e ricreativo che le dà vita. Un percorso che verrà tracciato da un piccolo gruppo – una sorta di “cellula comunitaria” – fino alla costruzione di una vera e propria mappa, una social map del quartiere che, negli eventi conclusivi annuali previsti dal progetto, verrà restituita come patrimonio dell’intera comunità, distribuita e resa facilmente fruibile.
Come ogni mappa, anche la social map è fatta di tappe e punti di interesse, rinvenuti attraverso una prima esplorazione del territorio, ovvero un’azione di orienteering che traccerà luoghi e spazi del sociale, con indirizzi e orari di apertura, scopi e precise utilità.
Seguirà un successivo momento di approfondimento, attraverso un’azione di orientating, per esplorare il senso e la storia di uno specifico servizio o attività, ascoltando e coinvolgendo i diretti attori ed esperti in incontri aperti a tutta la cittadinanza. Il percorso di creazione della social map sarà quindi l’occasione per riappropriarsi del territorio, non solo come luogo da frequentare e vivere, ma anche come spazio comunitario da nutrire e di cui prendersi cura, stimolando il desiderio e la volontà di farne parte in maniera più attiva.
Il percorso ogni anno culmina nel momento conclusivo del mapping, in cui le tappe esplorate e gli approfondimenti compiuti sul territorio si uniscono in un unico strumento che raccoglie i punti di riferimento, che sono al tempo stesso concreti e ideali.
L’iniziale partenza autoreferenziale e solitaria espressa da Io sono qui, si scopre compresa e condivisa in un collettivo e comunitario Noi siamo qui.
(photo @jannoon028)
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