Un libro per volare. Oltre la crisi
di cemeadelmezzogiorno
Si intitola “Un libro per volare” il percorso attivo di lettura che l’associazione Il Semaforo Blu propone all’interno del progetto Radici di Comunità.
Durante questo tempo che ci vede chiamati ad essere responsabili e che – per tutelare la comunità tutta – ci impone di restare a casa, sospendere le nostre solite abitudini e ripensare le nostre attività, ciò che di buono possiamo fare per noi stessi è coltivare due capacità fondanti per l’essere umano, le quali richiedono il giusto tempo e il giusto spazio: la riflessione e l’immaginazione. Il tran-tran quotidiano spesso ci porta a trascurare queste abilità, mentre il momento straordinario e dilatato che stiamo abitando può dimostrarsi il contesto ideale per il loro esercizio.
È su queste due direttrici, dunque, che le proposte de Il Semaforo Blu prendono vita.
L’iniziativa si articola in tre proposte di percorso attivo (individuale o di gruppo) che partono da un albo illustrato. Il meccanismo dell’offerta è quello di lavorare secondo un percorso organico: LETTURA – OSSERVAZIONE – ATTIVITÀ – RIFLESSIONE.
Ogni laboratorio è pensato per coinvolgere attivamente, laddove possibile, l’intero nucleo familiare.
Sarà possibile svolgere i laboratori in live streaming con l’operatrice, oppure richiedere il materiale per giocare in famiglia.
Tutto qui? (per bambini di 6, 7 ed 8 anni)
Due temi da cui partire per provare a riflettere assieme ai bambini possono essere La noia e l’isolamento. Tentare di ragionare partendo dall’osservazione e dall’analisi della propria condizione individuale e familiare data dall’emergenza, delle abitudini che cambiano, da una quotidianità sospesa in favore di un tempo circolare, ripetitivo, ma che apre varchi a ri-scoprirsi e ri-scoprire le relazioni più intime.
A partire dai due argomenti principali suggeriti dalla lettura, emergeranno alcune diadi utili al ragionamento:
Dentro/Fuori
Io/Altro
Naturale/Artificiale
Solito/Insolito
Tempo: tempo interno/tempo cronologico
Partiremo da un albo illustrato: “Un grande giorno di niente” di Beatrice Alemagna, edito nel 2016 per Topipittori, per:
♥ ribaltare le prospettive
♥ sviluppare il pensiero divergente
♥ allenare la fantasia
♥ conoscere e praticare la resilienza.
Infiniti selvatici pensieri (per bambini di 9 e 10 e per ragazzi di 11, 12 e 13 anni)
Molto spesso, da quando la situazione sanitaria legata al Coronavirus è divenuta emergenziale, si è ragionato attorno alla possibilità di trarre da questo evento di portata storica degli insegnamenti utili a ripensare il rapporto fra l’uomo e la natura, ad un possibile ri-assestamento delle dinamiche legate all’economia e al consumo. Certo è che il blocco quasi totale delle attività antropiche sta consentendo – anche se per un tempo limitato – al pianeta di tirare un sospiro di sollievo e agli animali e alle piante di riprendersi lo spazio a loro dovuto.
È, dunque, probabile che ognuno di noi, si stia ponendo domande sull’esistenza, la società, sul rapporto fra natura e cultura, fra mondo degli uomini e mondo animale. Come abbiamo vissuto sin ora? Come vivremo dopo?
L’attività propone degli strumenti per un ragionamento condiviso sul tema della natura , quindi sulle differenze e i punti di contatto fra naturale ed artificiale, uomo ed animale. Osservare il mondo è di per sé un’attitudine scientifica, ed uno sguardo attento può regalare nuove conoscenze e consapevolezze. Inoltre la riflessione congiunta ci mostra come non ci sia una risposta univoca ad una domanda, e ci aiuta ad accogliere punti di vista anche distanti dai nostri.
Partiamo da un albo fotografico: “Cosa diventeremo? Riflessioni intorno alla Natura”, di Antije Damm, edito nel 2019 per Orecchio Acerbo, per
♥ sviluppare il pensiero scientifico e filosofico
♥ allargare le prospettive
♥ allenare l’osservazione e l’attenzione
♥ coltivare la fantasia
♥ rafforzamento della soggettività
♥ conoscere e praticare la resilienza.
Strade vuote, case piene (per bambini della scuola primaria)
La proposta parte dall’idea di sviluppare riflessioni sull’“altro” durante un tempo “altro”. Chi sono gli altri? Gli altri fuori, gli altri dentro. La mia comunità, gli stranieri, ma anche gli abitanti di parti di mondo a me estranee. I miei, comunque altri. Un altro me. O io altro, diverso e straniero ad uno sguardo esterno.
Mentre le strade, le piazze, i luoghi di assembramento si svuotano, trasformandosi in paesaggi ai limiti del lunare, gli uomini sono costretti nelle loro case. Ambienti domestici rassicuranti, dove ritrovare gli affetti in una vicinanza insolita. L’altro da me lo scopro attraverso chi mi è più prossimo, in mia madre, in mio padre, nei miei fratelli, in un animale domestico… come se la casa divenisse il caos di una città variopinta e pullulante. Cosa ci divide e cosa ci unisce? Come affrontiamo questo momento? Cosa, ognuno di noi, è chiamato a fare? Come occupiamo il nostro tempo?
Ed in me, ascoltandomi, reagisco alle situazioni, alle sfide sempre nello stesso modo? O sgorgano fuori da me risorse, pensieri che non sapevo di possedere? Può questo tempo placido, di riflessione, di movimento interno aprire in me nuovi spazi? Posso essere altro?
Pensieri per affollare la mente e combattere la nostalgia del presente.
Partiamo da un albo illustrato edito nel 2014 per Topipittori, scritto da Susanna Mattiangeli ed illustrato da Cristina Sitja Rubio: “Gli atri”, per:
♥ praticare l’empatia
♥ sviluppare il pensiero divergente
♥ allargare le prospettive
♥ allenare l’osservazione e l’attenzione
♥ coltivare la fantasia
♥ rafforzamento della soggettività
♥ conoscere e praticare la resilienza
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