È importante rispettare. I bambini lo dicono con il teatro
di cemeadelmezzogiorno
- «Bisogna rispettare sia gli adulti che i bambini.»
- «Quando una persona parla, bisogna guardarla, perché può sembrare che non ti importi quello che dica, ed è maleducazione. Quindi il contatto visivo è importante».
- «Bisogna rispettare le persone che hanno caratteristiche personali diverse dalle nostre».
- «Il rispetto genera rispetto.»
- «Una persona che non ti rispetta, non la devi rispettare.» «Ma se quella persona la rispetti può essere la dimostrazione che quella persona può cambiare.»
È stato un momento interessante e pieno di sorprese, la rappresentazione teatrale «È importante rispettare», che si è svolta nell’I.C Uruguay di Roma (plesso Masina) il 23 maggio scorso. Un vero teatro – il teatro degli Audaci – con le poltrone di velluto e tutta la solennità del caso, e i ragazzi del primo anno della scuola media (sezione N), emozionati, ma anche convinti di quello che stavano dicendo. Le frasi sopra riportate si trovano infatti nel copione scritto da loro, alla fine di un percorso articolato in sei incontri. proposto dall’associazione Aurora, all’interno del progetto Radici di Comunità.
Obiettivo del progetto era di acquisire maggiori competenze nell’area relazionale. Tutto è iniziato con alcune domande poste al gruppo classe: come vanno le cose tra voi? come vi trovate con i vostri compagni? e con gli insegnanti? riuscite ad esprimervi? «Da questa osservazione della propria realtà è iniziato il percorso, nel quale i bambini sono stati protagonisti attivi, con convinzione, soprattutto da parte di un piccolo gruppo che ha trainato tutti gli altri», racconta Giulio Ligozzi di Aurora
Quando il percorso è iniziato non era in programma che finisse con una recita, «ma ad un certo punto c’era qualche maschietto che scherzava un po’ troppo, disturbando. Gli altri hanno reagito e abbiamo deciso insieme di fare alcune scenette su quello che stava succedendo. È da quelle scenette che è nato il copione della rappresentazione». In altre classi, dove è stato proposto lo stesso percorso, si è concluso con attività diverse.
Del progetto si era precedentemente discusso oltre che con gli insegnanti (un grazie particolare va alla professoressa Mancinelli, che l’ha sostenuto fortemente) e anche con i genitori. «E proprio loro, a conclusione del progetto lo hanno valutato più che positivamente», continua Ligozzi, «raccontando tanti piccoli segnali di una maggiore consapevolezza nei propri figli (“sta più attento”, “prende da solo i libri per fare i compiti”…).
Certo, per portare a compimento un percorso di questo genere servirebbero anni, ma questi segnali ci dicono che il percorso almeno è iniziato, che qualche cosa si è mosso». Un altro segnale si è visto nel momento stesso della rappresentazione di “È importante rispettare”: davanti al pubblico (oltre alle famiglie e agli insegnanti c’era un’altra classe dello stesso istituto), cinque bambini hanno preso spontaneamente la parola, per spiegare quello che avevano fatto.
Il progetto “È importante rispettare” ha coinvolto in tutto 8 classi, in quattro diversi plessi, con 5 figure professionali ad animare.
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