Sora, la storia di M. e la magia del teatro che lavora sulle emozioni

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Di Vanessa Nicoli* – Questa è la storia di M.,  una bimba dolcissima di quattro anni  che  partecipa con curiosità a tutte le lezioni di teatro. Per  un intero anno scolastico non rivolge alcuna parola sia a me che alla mia collega, capiamo immediatamente che quello è un suo atteggiamento di difesa e la lasciamo tranquilla di potersi esprimere attraverso un linguaggio non verbale.

I suoi occhi brillano di gioia appena ci vede entrare, questo per noi è la più bella fonte di comunicazione che possa esistere.

La bimba segue le lezioni in maniera intermittente, la maggior parte delle volte si isola e quando ci rivolgiamo a lei, non riesce a tenere lo sguardo per un tot di tempo. Riesce a relazionarsi unicamente con un suo compagno di classe di nome Riccardo, l’unico in grado di confortarla nei momenti di maggiore difficoltà.

Senza perdere mai le speranze, noi operatrici  riusciamo a coinvolgerla sempre di più ed i miglioramenti si affrettano ad arrivare! Decidiamo così di intraprendere un percorso formativo basato sulle emozioni  cercando il più possibile di tirar fuori l’immaginazione, imparando ad amare ogni sfumatura della vita, anche quelle più negative.

Potenziando le capacità creative  attraverso i giochi collettivi, la narrazione e soprattutto coinvolgendo il corpo, M. ha potuto senza alcun tipo di pressioni, prendere coscienza del proprio mondo interiore, superando quelle difficoltà e quelle insicurezze che fino ad allora avevano compromesso i suoi rapporti interpersonali.

La bimba è riuscita finalmente a sentirsi accolta da tutto il gruppo e non solo da Riccardo, riuscendo finalmente ad  ascoltare le proprie emozioni e talvolta tirarle fuori.
Anche il rapporto con le maestre cambia: loro entusiaste ci raccontano di come sia volto in meglio il comportamento della bambina.

Cosi facendo M. si sente libera di potersi esprimere anche  attraverso un linguaggio verbale, partecipa  in maniera più attiva e non vede l’ora di iniziare la lezione.
Giocando al teatro s’armonizza nel modo più naturale la realtà col mondo interno!

*Operatrice associazione “Teatro Labrys” – Sora

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