Il progetto P.R.I.M.A.I. e la capacità di essere “Comunità Educante”

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Di Armando Caringi* – L’esperienza dell’estate 2019 per il progetto P.R.I.M.A.I. ha preso una piega per certi versi inaspettata, sebbene prevista tra gli obiettivi di progetto. L’associazione IL FARO ha continuato la sua proposta dei Laboratori di Psicomotricità e di Creatività digitale, collaborando con la Ludoteca La Fortezza dei Sogni.

Lo stile ha continuato ad essere quello della rete che cerca al suo interno le potenzialità e si allarga all’esterno per quanto non è possibile recuperare fra i nodi già attivati. Questo processo, che in buona sostanza è l’evoluzione naturale di un empowerment di rete sociale, poi si arricchisce dell’umanità di ogni singola persona coinvolta. Ognuno si ritrova ad essere destinatario e protagonista, animatore e fruitore, regista ed attore in tempi, luoghi, dinamiche ogni volta creative ma sempre prossime alla Comunità.

Questa riflessone sembra a sfondo tecnico ma per noi del progetto P.R.I.M.A.I. ha il volto reale delle emozioni di tutti, di noi stessi, delle persone che incontriamo e conosciamo, dei bambini, dei genitori, dei nonni, degli operatori dei vari servizi, il tutto intriso dalla bellezza del calore della comunità nel senso più autentico della parola.

Dino, nome di fantasia, incontra nel suo percorso il progetto P.R.I.M.A.I. durante il suo lavoro di orientamento all’interno dei servizi territoriali che lui conosce bene a causa di un problema fisico che lo accompagna dalla nascita. Su suggerimento di qualche operatore Dino cerca le attività del progetto con la determinazione di chi vuole regalarsi uno spazio aggregativo in cui giocarsi le carte della socializzazione. In un altro tempo ed in un altro contesto avrebbe avuto la connotazione di “utente”, parola estranea al nostro progetto. In pochissimo tempo Dino si ritrova a fare l’operatore, a prendersi cura di alcune parti del progetto, a tirare fuori straordinarie doti empatiche di organizzazione, progettando e realizzando attività entusiasmanti.

La storia sarebbe già sufficientemente significativa se non fosse per una considerazione condivisa una sera, in un incontro casuale durante una serata di festa in Città. Dino, ci ha visto, ci ha salutato e ci ha chiesto se poteva dirci una cosa. La nostra tendenza all’abitudine ci ha lasciato nella dimensione del pragmatismo organizzativo e abbiamo immaginato, in maniera pregiudizievole, che si trattasse di qualcosa legato all’organizzazione delle attività. Dino ci ha stupito: emozionandoci. Ha semplicemente detto: “adesso la mattina mi alzo felice perché ho voglia di stare con voi nel progetto”. Una confidenza espressa con una immediatezza ed una semplicità disarmanti che però hanno restituito un enorme valore aggiunto al progetto stesso. Ci piace condividere questa emozione.

La piccola storia raccontata in realtà narra di un gruppo che il progetto ha contribuito a formare, che ha aiutato a crescere con l’attitudine all’ascolto reciproco, alla condivisione delle potenzialità e delle attitudini per creare opportunità per tutti.

Un embrione sperimentale efficiente di Comunità educante!

*Presidente associazione partner “Il Faro” onlus Sora

 

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