Progetto PRIMA I e pandemia: l’evoluzione di un percorso a favore dei bambini

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Il Progetto PRIMA I (Promuovere le risorse per l’Infanzia Mediante Approcci Innovativi), selezionato dall’ impresa sociale Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha cambiato pelle. L’avvento dell’era emergenziale ha imposto, pur mantenendo fissi gli obiettivi progettuali e le sue azioni, di “aggiustare il tiro” in tutti i territori coinvolti.

Il nostro progetto insiste su Manfredonia, dove ha sede anche l’ente capofila “La Cooperativa Sociale Santa Chiara”, su Sora e Crotone. Dopo il primo lockdown nazionale il nostro essere presenti con percorsi di creatività digitale, di Teatro delle emozioni, di Psicomotricità e di Musicoterapia nelle scuole è stato intaccato.

La chiusura nazionale ha imposto il nostro rimodulare la presenza degli operatori dei laboratori nella vita di famiglie e bambini. Abbiamo iniziato ad utilizzare lo strumento dei video online che sono serviti, soprattutto all’inizio, a ridare punti fermi – seppur mediati da uno schermo – ai piccoli che si sono visti privati della possibilità di uscire e andare a scuola.

In estate, poi, abbiamo ripreso laddove possibile le attività all’aperto, come gli eventi per famiglie e bambini nel Parco pubblico a Crotone e centri estivi a Sora. Il rientro a scuola non è stato liscio: le chiusure a singhiozzi, le zone rosse, soprattutto in Calabria e Puglia, ci hanno ributtato  nell’impossibilità di esserci come avremmo voluto. Abbiamo lavorato per mesi al fianco delle scuole partner di progetto – che ringraziamo per l’enorme disponibilità a ripensare con noi spazi e regole per gli ingressi degli operatori di PRIMA I – e siamo riusciti a tornare, seppur in forma diversa, nelle aule seppur in maniera notevolmente ridotta.

Tuttavia, abbiamo capito che questo non poteva bastare, che i bambini delle scuole materne – soprattutto a causa delle quarantene che spesso sono costretti ad affrontare a casa da soli  e senza possibilità, molte volte, di didattica a distanza – avevano bisogno di PRIMA I ancor più di prima.

E allora abbiamo scommesso su RINO IL CALZINO un personaggio che attraverso la webserie pubblicata settimanalmente sul nostro canale youtube arriva direttamente a loro, cercando di portare spensieratezza e messaggi positivi, con la faccia degli operatori che loro conoscono bene e rivedendo quei sorrisi che la mascherina inibisce.

E non solo: a trasformarsi sono state anche le attività per gli adulti, per le famiglie. I nostri sportelli d’ascolto lavorano come non mai e si sono riadattati ad affrontare nuove emergenze. Spesso non solo fragilità psicologiche ma anche necessità pratiche alle quali cerchiamo, senza perdere mai la speranza, di dare risposte.

Certo le ore di attività che avremmo voluto svolgere al fianco dei bambini, in presenza, hanno subito un brusco rallentamento che speriamo si possa presto recuperare, tornando a quella normalità che adesso sarebbe il più straordinario dei doni.

Tuttavia la pandemia ci ha insegnato molto: alla rete di PRIMAI ha dato l’opportunità di sentirsi più unita e vicina ad esempio. Distanze fisiche e territoriali a parte, abbiamo incrementato e di molto i momenti di confronto e le riunioni online, utili a predisporre strategie riorganizzative e  a risolvere, tutti dalla stessa parte, le varie criticità. Il problema logistico di un territorio diventa così il problema di tutti, da risolvere ragionando insieme.

Ed è così che succede che le soluzioni adottate in un territorio divengano spesso “best practice” e suggerimenti per gli altri, nell’ottica di quella collaborazione che abbiamo sempre sostenuto e che, oggi, anche causa emergenza sanitaria ha assunto il più alto valore di questo meraviglioso progetto!

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