“I sassi nello stagno”…da Crotone una storia che valorizza il percorso di PRIMA I

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Di Fabio Riganello* – Quando si getta un sasso nello stagno non si sa mai cosa può succedere, ed è per questo che farlo risultata un esercizio gradevole e vitale. Il progetto PRIMA I sta facendo questo: lanciare stimoli, informazioni, visioni per vedere come esse possano propagarsi nel nostro quotidiano lavorativo e personale.

E’ successo che una maestra, durante un incontro organizzato dalla Cooperativa Noemi, sul tema delle dipendenze tecnologiche (il sasso) si sia posta una domanda: “Ma come posso fare per aiutare i bambini, una volta usciti da scuola, ad evitare che passino il tempo su apparecchi elettronici?” (i cerchi creati dal sasso).

Rosetta Scicchitano, insegnante dell’Istituto Alcmeone di Crotone, fattasi questa domanda, ha elaborato una proposta e l’ha promossa partendo dal basso.

IL COINVOLGIMENTO DEI GENITORI – Per prima cosa ha coinvolto i genitori stimolandoli ad una piccola discussione per verificare il grado di accettazione di questa proposta. Una volta ottenuta l’adesione ha proposto a tutte le famiglie della classe un esercizio che consisteva nella creazione di una storia prima e di un libro dopo partendo da un semplice stimolo quale “La farfalla e il ragno” oppure “Leonardo da Vinci” etc…

Tutte le famiglie hanno risposto con entusiasmo riuscendo ad ottenere un raggiungimento di diversi obiettivi. Il primo quello di “costringere” la famiglia a stare insieme in maniera attiva e creativa, per elaborare le storie da trasformare in libro.

Di seguito stimolare sia l’approccio alla lettura, come momento ludico, che la dimensione della ricerca; successivamente la valorizzazione delle diverse competenze per la strutturazione del libro; ed infine il coinvolgimento di persone che andavano oltre il nucleo famigliare di origine, originando così altre dimensioni di incontro.

In parole povere il “compito” è diventato un momento attivo della famiglia che si vedeva intorno ad un tavolo a creare insieme.

Le foto della Gallery che troverete in coda all’articolo rendono una minima idea di come si siano strutturati i lavori e, soprattutto, come si riesca ad individuare il contributo dei singoli in base all’età di appartenenza e alle competenze.

Questo raccontato è un esempio di come sia importante continuare a lanciare questi sassi nello stagno e sono consapevole che anche altre idee siano scaturite nella testa di altre maestre.

Intercettarle non è facile in quanto tutte vivono il lavoro con grande professionalità e con poco voglia di apparire e sono stato fortunato ad intercettare, questa buona prassi, per puro caso.

Sarà mio compito nel prossimo anno scolastico continuare questa ricerca per valorizzare i cerchi provocati dal sasso nello stagno!

*Operatore Cooperativa Agorà Kroton Onlus

 

 

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