“Parole itineranti” nella Biblioteca comunale di Sora: “Con bambini e genitori una storia tutta da raccontare”

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Di Anna Mingarelli* – Nei quattro giorni di spettacolo per il progetto PRIMA I, svolti all’interno della Biblioteca Comunale di Sora, diversi fatti sono accaduti inaspettatamente molto piacevoli. A cominciare dai presenti molto motivati ed interessati. Soprattutto i genitori, non venuti a “lasciare i bimbi” bensì a condividere insieme a loro un momento di teatro. Ho avuto modo di conoscerli personalmente tutti, di parlare con loro creando una confidenza tale da permetterci di scambiare sensazioni ed opinioni per tutto il tempo senza mai infrangere “la sacralità” del teatro.

La biblioteca si è rivelata luogo adatto a creare questa intimità. Mi ha permesso sì di raccontare favole ma anche di mostrare ai presenti come vengono costruiti i personaggi a teatro, come gli oggetti diventano magici ecc. Non solo, luogo adatto anche al momento di lavoro con i bambini che hanno sperimentato il “fare teatro”, dando a me la possibilità, attraverso i loro esercizi, di parlare e spiegare ai genitori alcune delle basi della tecnica teatrale e la relativa funzione pedagogica.

La maggior parte del pubblico è stata presente per tutte e quattro le giornate. Diversi i momenti che più mi hanno colpito: la richiesta, da me esaudita, di raccontare per la seconda volta la favola del giorno precedente sia per gli assenti sia per la volontà dei presenti di ascoltarla ancora. L’ entusiasmo e l’impegno di alcune mamme a pubblicizzare con il passaparola gli eventi giorno per giorno.

Di questa esperienza porterò sempre con me una frase. Durante l’ultima giornata ho chiesto a genitori e bambini quale fosse la cosa che più li aveva colpiti in positivo o in negativo, oppure un pensiero, una sensazione, un commento su ciò che avevano vissuto in questi giorni. Davide, quattro anni, in prima fila alza il braccio con un’energia tale da perdere l’equilibrio e quasi cadere.

-“Dimmi”– gli chiedo

E lui risponde senza esitazione: “Ho scoperto che il teatro è bellissimo!”

 

 

 

 

*Operatrice Associazione “Teatro Labrys”

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