Shaken Baby Syndrome, riparte la campagna #Nonscuoterlo

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Con il seminario “Il senso di Mattia” organizzato da ANPAS Toscana il 4 aprile a Firenze, riparte la campagna “Nonscuoterlo”, per prevenire e contrastare la Shaken Baby Syndrome (SBS) o sindrome da scuotimento, una grave forma di maltrattamento fisico ai danni di bambini, generalmente sotto i 2 anni di vita, purtroppo ancora sottovalutata e talvolta sconosciuta.

Il bambino viene scosso violentemente dal caregiver come reazione al pianto inconsolabile. A quell’età però la struttura ossea è ancora molto fragile e le conseguenze dello scuotimento, anche se di pochi secondi, possono essere particolarmente infauste e si può arrivare al coma, o alla morte del bambino nel 1/4 dei casi.

L’evento, tenutosi lunedì pomeriggio 4 aprile nella Sala Visitor Centre, in Piazza della Stazione a Firenze, è stato organizzato proprio per informare e sensibilizzare la comunità, in particolare genitori e caregiver, su questo tema, a partire dall’iniziativa “Il Senso di Mattia”, in ricordo del piccolo Mattia, un bambino di Pistoia che a soli 8 mesi  è morto per sindrome da scuotimento a seguito di un “incidente” avvenuto all’asilo nido in cui si trovava.

“È noto come i primi mille giorni di vita di un bambino siano fondamentali per un adeguato sviluppo fisico e psichico. Ridurre allora l’esposizione a fattori di rischio e promuovere la conoscenza di fattori protettivi in questa primissima fascia di età, diventa basilare per garantire quel fondamentale diritto alla salute nel breve e lungo periodo” ha sostenuto Camilla Bianchi, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Toscana

“La sindrome da scuotimento rappresenta ancora oggi una tra le cause significative di mortalità e di morbosità dei primi due anni di vita, è quindi quanto mai necessario porre in essere azioni di prevenzione e promozione della salute in questa particolare fascia di età.

In questo senso muove l’importante Percorso di informazione e formazione avviato da ANPAS Toscana in collaborazione con Fondazione Terre des Hommes Italia, che testimonia ancora una volta il prezioso e fattivo impegno da loro profuso nella tutela e protezione delle bambine e dei bambini in particolari contesti di fragilità ed a cui desidero rivolgere il mio autentico apprezzamento e vivo ringraziamento”

Il Seminario è solo il primo di un ciclo di 13 incontri formativi, che si svolgeranno nel corso di tre anni in Toscana, tutti dedicati alla prevenzione della SBS realizzati da ANPAS in collaborazione con Terre des Hommes, che nell’ambito del suo intervento di contrasto al maltrattamento infantile dal 2016 promuove la campagna di sensibilizzazione #NonScuoterlo, dedicata alla prevenzione della Shaken Baby Syndrome.

Guarda lo spot della campagna

«Da molti anni Anpas Toscana – ha detto il referente regionale delle Pubbliche assistenze per il sociale, Andrea Nuti – è impegnata per la sensibilizzazione su questa delicata tematica. Abbiamo ritenuto giusto crescere ancora su questo tema avviando un nuovo percorso grazie alla collaborazione con Terre des Hommes che punta a informare e formare i caregiver e in generale chi si avvicina alla cura dei bimbi».

“Quando si tratta di maltrattamento infantile è fondamentale informare. L’esperienza della campagna #NonScuoterlo ci conferma che spesso comportamenti estremamente dannosi per i piccoli sono conseguenza di scarsa informazione, piuttosto che frutto di una reale intenzione di nuocere al bambino.Ricorda Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia Terre des Hommes “Il percorso di formazione che ANPAS Toscana avvia oggi è quindi estremamente prezioso ed è un tassello essenziale del progetto nazionale che realizzeremo insieme nei prossimi tre anni e che vuole promuovere molteplici interventi finalizzati ad affiancare le famiglie più fragili e in questo modo prevenire il maltrattamento di bambini e bambine.”

Il percorso formativo partito lunedì 4 aprile, è una delle prime attività del progetto nazionale “Promozione Intervento Multilivello di Protezione Infanzia” che nei prossimi tre anni prevede un lavoro su scala nazionale focalizzato sulla prevenzione del maltrattamento infantile con un’ampia gamma di attività dedicate al supporto e cura di minori fragili, o a rischio di maltrattamento, mediante l’attivazione di una rete di tutela dei minori, presa in carico psicologica e terapeutica e presa in carico delle famiglie vulnerabili.

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