I device e le rose – Nuovi laptop a scuola a Torre Angela
di pattidimpatto
Il Progetto Patti d’Impatto ha in queste settimane provveduto alla donazione di 8 laptop all’Istituto Comprensivo Via Poseidone di Torre Angela (Roma), nella cornice della possibilità offerta dall’Impresa Sociale Con i Bambini di contribuire, con risorse progettuali, a ridurre al minimo il digital divide (divario digitale), che sta determinando la sostanziale esclusione dalla DAD degli alunni in condizioni di maggiore fragilità socio-economica e culturale.
In questo contesto è stato possibile concordare, con l’I.C. Poseidone di Torre Angela, la donazione dei device da recapitare alle famiglie più fragili, selezionate in base a rigorosi criteri elaborati dal Consiglio d’Istituto, che, altrimenti, sarebbero rimaste escluse da una prima fornitura organizzata con i fondi del Ministero dell’Istruzione. La scuola da marzo ad oggi ha infatti donato alle famiglie un totale di 47 laptop/pc.
L’Istituto Comprensivo Via Poseidone conta un totale di 1190 alunni complessivi di cui, in teoria, 990 circa coinvolti nella didattica distanza (escludendo gli alunni della materna). In base ai dati attualmente disponibili sono almeno 50 i ragazzi/e della scuola primaria e secondaria che risultano assenti dalla piattaforma DAD (Didattica a Distanza), da ormai due mesi.
In questo contesto quindi, la dirigente, i docenti e gli operatori dell’equipe del progetto stanno tentando in ogni modo di ricontattare e coinvolgere i “dispersi”.
I fattori che pesano su una omogenea ed egualitaria fruizione della didattica a distanza sono molteplici, di diversa natura e difficili da fronteggiare: carenza di device, connessione alla rete debole o del tutto assente, carenza di figure di supporto in famiglia che possano aiutare nelle procedure e sostenere sul piano emotivo lo stress legato al cambiamento radicale e improvviso, difficoltà linguistiche, sovraffollamento domestico fino a difficoltà emotive che affliggono le stesse figure di riferimento, che sostanzialmente non riescono a supportare i loro figli nell’adattamento a questa nuova condizione.
Se in tempi “ordinari” il compito delle famiglie, svantaggiate o no, rimane per lo più confinato al di fuori delle mura scolastiche, in tempi di didattica a distanza i confini si perdono e, al consueto carico della gestione familiare che normalmente pesa sui genitori, si aggiunge quello legato al supporto informatico, tecnico ed emotivo connesso alla gestione domestica della DAD.
Il docente/educatore, d’altra parte, si ritrova improvvisamente proiettato in una dimensione asfittica e limitante in cui le sue armi più potenti, quelle legate alla relazione e al legame affettivo, risultano pesantemente compromesse in un panorama sconsolante di senso di impotenza, solitudine e preoccupazione per le sorti dei propri alunni; se in presenza si possono utilizzare svariate strategie per coinvolgere uno studente in difficoltà o scarsamente motivato, a distanza questo diventa estremamente difficile.
Chi non vuole o non può partecipare rischia infatti di rimanere tagliato fuori: fuori dalla didattica, fuori dalla socialità, fuori dal consolatorio essere in gruppo, fuori dal rassicurante confronto con l’altro da sé, fuori dal flusso della crescita collettiva e da quell’unica, fondamentale, opportunità di essere inclusi e non essere lasciati indietro dalla Scuola.
Gli insegnanti quindi lavorano cercando di coinvolgere i genitori chiamandoli al telefono e sollecitando il loro intervento ma le risposte, nei casi in cui sussista una compatibilità linguistica, sono spesso disarmanti. I genitori, infatti, si ritrovano presi da mille problemi che riguardano soprattutto la stessa sussistenza e, di fronte a ciò, la preoccupazione per la DAD inesorabilmente scivola agli ultimi posti nella lista delle priorità.
In questo complesso panorama i docenti e le equipe progettuali hanno cercato e cercano, quindi, ogni giorno di colmare il gap e recuperare una connessione (soprattutto emotiva) con gli studenti dispersi.
Anche a Torre Angela ci si è quindi attivati, in prima istanza, per offrire alle scuole la possibilità di ottenere device per integrare le risorse messe a disposizione dal Ministero e garantire la fornitura a tutte le famiglie selezionate.
Con la consapevolezza che solo la possibilità, speriamo presto, di tornare ad essere corpi in relazione, potrà contrastare l’allargamento della forbice delle diseguaglianze e della povertà educativa e restituire alla scuola la sua essenziale funzione di presidio di pari opportunità, inclusione e democrazia.
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