Nasce la rubrica “Pillole di psicologia per genitori in quarantena”
di pattidimpatto
“Pillole di psicologia per genitori in quarantena”:
Come supportare sé stessi e i propri figli ai tempi del coronavirus
Questo ciclo di articoli, a cura delle psicologhe coinvolte nel Progetto “Patti di Impatto”, vuole essere un invito alla riflessione per genitori e insegnanti sul momento che stiamo vivendo. Uno spazio dove è possibile ritrovare la descrizione di stati d’animo vissuti in questo momento faticoso e qualche suggerimento su come organizzare al meglio il tempo in casa.
Molti fattori pesano: l’esposizione ai rischi, ai pericoli, l’ansia e la preoccupazione per l’incolumità personale e per quella dei nostri cari e non ultimo il problema dell’isolamento, seppure i dispositivi tecnologici ci aiutino a stare in contatto con gli altri e a evitare un isolamento totale. Ma la limitazione della libertà è una limitazione che pesa e impatta con le storie di ognuno in modo diverso, provocando stress.
Ci sono, tuttavia, delle attività e dei suggerimenti che possono essere utilizzati dalle persone per migliorare il proprio benessere e per affrontare nel migliore dei modi la gestione dei figli.
Da un punto di vista psicologico è necessario (ri)costruire i propri sistemi di adattamento, integrando delle attività nuove alle vecchie utili a ricreare routine nello spazio del dentro. Perché se è pur vero che il tempo e lo spazio del fuori ha subito una sospensione, non si è fermato lo spazio e il tempo del dentro, ed è quindi importante scandire ed organizzare le proprie giornate in modo tale da avere nuovi cardini attorno ai quali poter far girare regole e tempi casalinghi. La confusione e la sospensione rispetto alla quale ci troviamo di certo non aiuta il nostro stato d’animo, ed è possibile che nell’arco della stessa giornata noi e i nostri/e bambini/e attraversiamo diverse emozioni, dalla rabbia, all’apatia, alla tranquillità.
É importante, in questo, riuscire ad ascoltarsi e trovare un spazio anche per dichiarare come ci si sente.
Una domanda molto comune in questi giorni è: come spiegare ai propri/e figli/e l’isolamento e il coronavirus?
A prescindere dall’età del bambino/a è fondamentale dir loro la verità su ciò che sta accadendo. Facendo attenzione al linguaggio che si utilizza, che dev’essere sempre comprensibile e quindi tarato per età, questo per evitare che i/le bambini/e fantastichino su ciò che non sanno o che non hanno capito, spesso ingigantendo molto le questioni o addossandosi la colpa di ciò che avviene. Qualora possa essere più facile si possono utilizzare disegni o storie che possano essere un primo veicolo di informazioni.
É inoltre necessario ascoltare le loro domande cercando di dare risposte chiare e rassicurandoli il più possibile, senza fare previsioni sulle quali noi per primi non abbiamo la possibilità di verificarne la correttezza.
È importante non lasciare i bambini in uno stato di tensione. Valutate nella conversazione il loro livello di ansia osservando il linguaggio del corpo, il tono di voce e il respiro. Ricordate loro che potranno esserci altre simili difficili conversazioni in futuro e che voi siete attenti, ascoltate e siete disponibili ogni qualvolta si sentano inquieti e preoccupati. Lasciategli una finestra per il dialogo sempre aperta, parlando loro e chiedendogli come stanno. Sarete in grado di aiutare meglio i vostri figli/e se voi stessi affrontate al meglio la crisi. I bambini reagiranno alle vostre stesse reazioni alle notizie. Li aiuterà dunque sapere che siete calmi e in controllo della situazione. Se vi sentite ansiosi o abbattuti, prendete del tempo per voi stessi e state in contatto con membri della famiglia, amici, persone di fiducia nella vostra comunità. Dedicate del tempo ad attività che vi facciano rilassare e recuperare. Qualora vi rendiate conto che avete necessità di maggiore sostegno, non esitate a contattare i numeri delle psicologhe della scuola, sapranno aiutarvi a comprendere meglio i vostri bisogni.
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Nel prossimo articolo risponderemo alla domanda: “Quale influsso può avere sulla psiche dei bambini una chiusura forzata in casa”?
Questa domanda complessa potrà trovare risposta solo caso per caso e casa per casa. Dipenderà da come genitori e figli avranno affrontato insieme quest’esperienza, quali caratteristiche e capacità di resilienza avranno saputo utilizzare…
Ricordiamo che è possibile contattare le psicologhe per un colloquio individuale oppure suggerire degli argomenti da approfondire e su cui realizzare altri articoli.
I suggerimenti di oggi sono a cura di:
Dott.ssa Alessandra Celentano | Dott.ssa Simona Nicoletti
Psicologhe dello sportello d’ascolto dell’Istituto Comprensivo Casalotti – Roma | Progetto Patti d’Impatto
Per info:
pattidimpatto@gmail.com – tel. 328 6085006
Roma Torre Angela: pattidimpatto.poseidone@gmail.com
Roma Centocelle: pattidimpatto.sesami@gmail.com
Roma Casalotti: pattidimpatto.casalotti@gmail.com
Monterotondo: pattidimpatto.giovagnoli@gmail.com
Marino: pattidimpatto.marino@gmail.com
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