Aprile 2021 | Nuove tecnologie: perchè i grandi non ci dicono che sono preoccupati?

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Bambini e genitori a confronto sulle nuove tecnologie:

perché i grandi non ci dicono che sono preoccupati?

Laboratori sul tema nelle scuole primarie della Granda

con il progetto Pari e Dispari

 

Da ottobre a marzo 18 scuole sono state coinvolte nella progettazione di percorsi sul tema della media education. I destinatari sono stati oltre 300 bambini e bambine di 10 anni, i loro insegnanti e le loro famiglie.
“Obiettivo dei laboratori è stato esplorare le conoscenze dei bambini sulla tecnologia digitale e aiutarli a riflettere sull’utilizzo che ne possono fare – spiega Giulia Garello, educatrice della Cooperativa Emmanuele – In particolare i temi trattati sono stati: internet come spazio reale o virtuale; i pericoli del web; le competenze che servono per navigare in questo mondo; le relazioni e la comunicazione attraverso il web; la percezione dei “comportamenti digitali” da parte dei genitori.”

I laboratori sono stati svolti dalle cooperative sociali Alice, Armonia, Caracol, Emmanuele, Insieme a Voi, Momo, Orso e Proposta 80 nelle scuole della provincia, mantenendo alcuni elementi di progettazione in comune tra i vari operatori, quali il tema e le modalità di interazione in classe. Non è mancato ovviamente il confronto con le famiglie, oltre che con gli insegnanti, per costruire un percorso che fosse il più possibile condiviso e partecipato. “In alcune scuole è stato inviato un questionario ai genitori dei ragazzi in modo tale che potessero esprimere il loro punto di vista rispetto alla digitalizzazione dei propri figli” racconta Veronica Milano, educatrice della Cooperativa Momo. Una domanda in particolare era legata allo stato d’animo dei genitori quando pensano ai propri figli e alla tecnologia: la maggior parte dei genitori si è detta preoccupata. Mostrando i risultati in classe, una bambina ha subito esclamato: “Ma perché non ci dicono che sono preoccupati?”. Questo episodio ha portato gli educatori a riflettere sul fatto che i bambini a volte percepiscono i “rimproveri” e le raccomandazioni dei genitori come qualcuno che vuole ostacolarli, senza pensare che ci sia una reale e concreta preoccupazione alla base che rischia di essere fraintesa. I laboratori di media education hanno quindi avuto il merito di rimettere in connessione le famiglie ed i bambini su un tema centrale nell’educazione, su cui vale la pena riflettere insieme come comunità educante.

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