Migliorare il proprio look senza influencer? Chiedete come agli studenti Panthakù dell’IC Montalcini

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Acconciature, colori, tagli: tutti i segreti di un salone di bellezza nel laboratorio tenuto dalla CNA Salerno per “Panthakù. Educare dappertutto”

 

Migliorare il proprio look, acquistando consapevolezza di se stessi, al di fuori dei social. E’ questo lo spirito che ha mosso il laboratorio di acconciature tenuto dalla CNA Salerno (Confederazione nazionale artigiani) con gli alunni dell’istituto salernitano Montalcini, nell’ambito del cartellone di attività di “Panthakù. Educare dappertutto”, il progetto con capofila Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

A guidarlo, uno dei guru degli hair stylist, Sergio Casola, insieme alla bravissima Anna Milone. Sette le giovani studentesse che hanno deciso di seguire un percorso di formazione che ha avuto un doppio obiettivo: da un lato scovare il loro talento ed eventualmente indirizzarle verso una formazione specifica che potrebbe rivelarsi preziosa per il loro futuro lavorativo. Dall’altro renderle consapevoli della propria bellezza, dei pregi da esaltare e dei piccoli difetti da camuffare, facendole sentire protagoniste e consentendo loro di modificare il proprio look con il consiglio di esperti del settore, al di fuori delle mode imposte da creator, influencer e youtuber.

“Le alunne hanno studiato la forma del viso e imparato a rendersi conto da sole che un taglio può cambiare molto. Lo stesso per quanto riguarda i colori o la scelta dei prodotti per la cura dei propri capelli – spiega Casola – Apprendere qualche strategia per rendersi più gradevoli è un aspetto che le affascina molto, com’è giusto che sia a quell’età, ma è stato anche importante far capire loro che la prima regola è la professionalità e la scelta dei prodotti migliori, che possono variare da caso a caso”.

Uno degli aspetti più interessanti del laboratorio, è stato proprio il capitolo acconciature. Si è partiti con la treccia, un modo per raccogliere i capelli lunghi e per darsi un tono più sbarazzino o bon ton a seconda della scelta dell’outfit. “Abbiamo fatto in modo che le ragazze imparassero da sole a farsi delle pettinature, proprio come in un salone di bellezza – dice Milone – Sono state molto felici e curiose di apprendere i segreti del mestiere”.

Del resto, poterlo fare in presenza è una grande conquista, perché, sottolinea Casola, “la modalità on line che la pandemia ha imposto e che è stata comunque un toccasana per mantenere i contatti con questi giovani, non si addice a tutte le attività manuali”. E dal vivo, poi, è stato anche più divertente apprezzare i propri progressi tra spazzole, phon, lacche e piastre.

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