Panthakù e Ai.Bi. in prima linea per il benessere della comunità

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Lo diceva già Aristotele: l’uomo è per sua natura un animale destinato a vivere in comunità.

Com’è cambiata la comunità? E quali sono i suoi nuovi bisogni? Sono le domande che fin dal principio si è posto il team di “Panthakù. Educare dappertutto”, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, convinto del fatto che quanto più la comunità che circonda un individuo è organizzata secondo dinamiche positive ed accoglienti, tanto più la vita interiore di quella persona sarà solida e sana. Non solo. Quanto più quell’insieme di relazioni, situazioni e organizzazioni sociali con cui le persone entrano in contatto (a scuola, nei luoghi di lavoro, e in generale nel corso dell’esistenza “pubblica”), sono strutturate, tanto più i singoli saranno predisposti a mettersi in gioco, a costruire il proprio percorso di vita, a modificarlo, laddove necessario, nell’ottica della crescita e dello sviluppo.

L’emergenza educativa, il contrasto alle povertà e il supporto psicologico sono da sempre stati gli ambiti privilegiati in cui Panthakù si è mosso per realizzare i suoi obiettivi, attraverso una rete di professionisti del settore. Fin quando è stato possibile, lo si è fatto in presenza, privilegiando il contatto diretto tra gli interlocutori della filiera ed i partner di progetto. La crisi pandemica – che ha generato una catena lunghissima di altre crisi, individuali e collettive, psicologiche ed economiche, relazionali e sociali – poteva minare un cammino virtuoso, che è stato capace di raggiungere risultati straordinari. Ma fortunatamente così non è stato, perché le nuove tecnologie si sono rivelate un supporto preziosissimo per tenere in vita i servizi offerti, contribuendo a determinare un cambio di passo che ha portato i processi formativi ed assistenziali a non limitarsi al “semplice” supporto psicologico, ma ad accompagnare la formazione di nuovi paradigmi mentali e culturali, orientati al protagonismo della comunità educante. Questo è stato reso possibile grazie ad interventi di psicologia di comunità e di counseling, modulati, a seconda dei singoli casi, dalle psicologhe che sono parte integrante di Panthakù.

Qualche esempio: la psicologa Lucia Ciaramella ha metaforicamente accompagnato genitori e alunni di Castellammare di Stabia in tribunale per spingerli al dialogo e al superamento delle incomprensioni. Il processo simulato è stato ospitato nelle aule parrocchiali e si è concluso con la sottoscrizione di un patto di condivisione, teso a far sì che entrambe le parti potessero arricchirsi dalle reciproche differenze, comprendendo quanto è importante accrescere il proprio bagaglio culturale anche attraverso i film, i libri, le mostre e perfino i fumetti.

Giovanna Buonocore, psicologa, è stata invece al fianco degli studenti degli istituti salernitani Calcedonia e Montalcini, oltre che dei loro nuclei familiari, in uno dei periodi più bui che sono stati costretti ad attraversare, quello del lockdown, tra ansie legate al contagio, paura di fidarsi dell’altro, eccesso di informazioni spesso errate, perdita del controllo, sindrome della capanna, difficoltà relazionali, depressione e timore del futuro.

In quest’ottica, un fattore di crisi come appunto quello della pandemia, si è trasformato in una occasione per esercitare la responsabilità individuale e quella collettiva, il desiderio e la necessità del prendersi cura dell’altro e, attraverso questo, di se stesso.

In questo stesso solco è nata anche la Panthakù card, gestita dall’Associazione Agape Fraterna Onlus, partner di Ai.Bi. Amici dei Bambini, tesa ad aiutare le famiglie in difficoltà.

Fare comunità oggi significa essere in grado di parlare con mondi diversi, condividere obiettivi in comune pur preservando la propria unicità, trovare una dimensione del tempo condiviso, essere pronti al confronto con spirito di collaborazione per produrre un cambiamento. Questa la prospettiva che guida e continuerà a guidare ancora “Panthakù. Educare dappertutto”, convinti del messaggio di Papa Francesco: la comunione è essenziale, così come l’essere missionari dei valori di cui le nostre reti territoriali si fanno portavoce.

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