Le emozioni al tempo del covid in un cortometraggio di Panthakù grazie a Funneco

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Gli alunni dell’IC Denza di Castellammare saranno i protagonisti di un lavoro audiovisivo che si pone come un racconto corale tra zone rosse e restrizioni

 

Se è vero quanto affermava Picasso, che i colori, come i lineamenti, seguono l’andamento delle emozioni, questa volta bisogna mettere da parte gli arcobaleni e concentrarsi su una scala cromatica che sa di grigio e pioggia, di noia e nebbia fitta. Ma in fondo, dietro le nuvole, c’è un raggio di sole pronto di nuovo a splendere.

Quel raggio si chiama Funneco, l’hub creativo che dirige con sapienza il percorso di spettacolo e musica tenuto nell’ambito di “Panthakù. Educare dappertutto”, progetto promosso da Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. “Il focus del nostro lavoro sono la musica e il teatro – chiarisce Marina Lucia – e abbiamo cercato, attraverso queste due direttive, di essere vicini ai ragazzi durante i lunghi mesi della pandemia. La distanza fisica non ha aiutato, ma alla fine siamo riusciti, con grande pazienza, ad appassionarli e a dare loro un obiettivo: la realizzazione di un cortometraggio attraverso il quale potranno fare sul campo una piccola esperienza di regia e di produzione, propedeutica a quello che sarà poi il lavoro che andremo a svolgere durante l’anno prossimo”.

Tema delle lezioni e anche della produzione audiovisiva, sono le emozioni che gli studenti dell’istituto Denza di Castellammare di Stabia hanno vissuto sulla propria pelle durante le settimane infinite fatte di paure, angosce, restrizioni, Dad. Un inverno lunghissimo, che ha pesato non poco sulla loro emotività, “perché se è vero che il Covid ha messo a dura prova tutti, per noi adulti è stato più facile coltivare la speranza ed aggrapparsi ad essa, mentre per i più giovani è prevalso un sentimento di apatia che abbiamo cercato in tutti i modi di scardinare”, continua Lucia.

Non a caso, nel carnet delle emozioni su cui gli alunni hanno lavorato nel corso del laboratorio, a prevalere sono quelle negative: la noia, lo sconforto per l’assenza di libertà, l’impotenza di fronte a un tempo lento e innaturale. “Pochi – ammette Lucia – quelli che sono invece riusciti a concentrarsi su quello che di bello poteva riscontrarsi in piena pandemia, come ad esempio la disponibilità di maggiore tempo libero per coltivare le proprie passioni, come il disegno o il gioco o la possibilità di condividere più spazi e più momenti con i propri genitori”.

Le premesse non erano dunque delle migliori, ma grazie alla sensibilità dello staff di Funneco, quella tavolozza grigia tendente al nero è riuscita, piano piano, a scoprire i gialli, i verdi, i blu, i rossi e gli arancioni e a regalare un sorriso ai baby alunni del Denza, chiamati ora a una importante prova di regia e di montaggio sul campo.

“Del resto, compito del teatro è proprio quello di scavare a fondo nell’animo umano e di far emergere la vera identità di ognuno”. E ad ognuno toccherà un quadro, una scena, dove, senza l’ausilio delle parole, dovranno tirar fuori il caleidoscopio delle emozioni che hanno vissuto.

 

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