Il coronavirus non ferma la webradio Panthakù dell’IC Denza di Castellammare di Stabia

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Se glielo avessero detto, non ci avrebbero mai creduto. E avrebbero anche risposto con un sorrisetto sarcastico. E invece la chiusura delle scuole pesa. Pesa perché ci si annoia, perché non si possono vedere con la stessa frequenza gli amici e le insegnanti. Pesa perché il tempo in casa alle volte sembra non passare mai.

E allora, per sentirsi vicini anche se solo virtualmente e per aiutare le giornate ad essere più movimentate, Angela Longobardi e Miriam Cozzolino, che animano il progetto della web radio seguito dai teen alunni dell’istituto Luigi Denza di Castellammare, hanno deciso di non sospendere la didattica. A distanza e grazie alla chat di WhatsApp, gli aspiranti giornalisti continuano anche in questi giorni difficili a scambiarsi opinioni e ad “allenarsi” con interviste e articoli.

La redazione di Ai.Bi. del progetto Panthakù applica lo smart working e continua il lavoro giornalistico, senza farsi fermare dal coronavirus

Allo stato non è possibile prevedere i tempi dell’emergenza da Coronavirus e quindi stabilire con certezza la data di riapertura delle scuole: tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro, ma nel frattempo i piccoli giornalisti del Denza continuano ad informarsi, fare ricerche, strutturare le interviste, pensare a come organizzare la scaletta. Insomma, un vero e lodevole esempio di smart working redazionale.

Di cosa si parlerà nella prossima diretta on air? Naturalmente di Coronavirus, affidandosi alle competenze dell’insegnante di Scienze. Poi di videogiochi, confrontandosi con gli amici che sono appassionati. E poi dell’Amica geniale, in un faccia a faccia tra gli speaker.

“I ragazzi hanno accolto con piacere la nostra proposta – racconta Angela Longobardi – e sono molto appassionati. In origine erano solo in quattro. Adesso abbiamo raggiunto quota dodici e sono tutti estremamente partecipativi”.

Ancora una volta “Panthakù. Educare dappertutto”, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha colto nel segno ed ha dimostrato che, anche in tempi di emergenza, è possibile fare di più per i ragazzi e per la comunità educante.

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