Un anno con OpenSpace

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“Con tutte le attività realizzate nel progetto OpenSpace abbiamo dimostrato che sognare, andare oltre, si può”. Con queste parole piene di speranza Marisa Maisano, Dirigente scolastica dell’ICS Telesio di Reggio Calabria, riassume questo primo anno di progetto fatto di tanti percorsi che hanno coinvolto ragazze e ragazzi, insegnanti e genitori.

A Bari e Milano, durante i laboratori di riqualificazione partecipata, più di 100 studenti, genitori e insegnanti hanno immaginato nuovi spazi per la propria scuola e realizzato dei prototipi creativi con l’aiuto degli esperti dello Studio Mario Cucinella Architects. I progetti diventeranno presto realtà! Durante i laboratori di street art curati da Inward – Osservatorio nazionale sulla creatività urbana, ragazzi e ragazze sono andati alla scoperta del territorio circostante la scuola, visitando luoghi e incontrando persone per trarre ispirazione per il soggetto dei murales. Così a Reggio Calabria è nata “Le tarantelle di Gianna”, opera realizzata dallo street artist Mattia Campo Dall’Orto. Dall’analisi del materiale ricevuto e dall’incontro avuto con gli studenti dell’Istituto Telesio, l’artista si è concentrato sul tema dei mestieri perduti. Ne è emersa la valenza storica ed iconografica del cantastorie, metafora della conoscenza che si tramanda da individuo a individuo, proprio come il rispetto per la cultura e l’amore per il proprio territorio.

Foto di Mara Falla

“E’ stato un anno pieno di attività. La cosa che più mi ha colpito fra le tante è il grande entusiasmo di tutte persone coinvolte e che hanno contribuito alla loro realizzazione. Questo entusiasmo ha fatto emergere chiaramente lo spirito di questo progetto ovvero quello di rendere la scuola uno spazio aperto, proprio come dice il nome stesso”, ha dichiarato Carla Federica Gallotti, Dirigente scolastica dell’ICS Madre Teresa di Calcutta di Milano.

In OpenSpace c’è spazio anche per la tecnologia. A Bari, Milano e Reggio Calabria sono state installate le palestre dell’innovazione curate da Fondazione Mondo Digitale. Si tratta di spazi ricavati all’interno della scuola e che diventano ad alto contenuto tecnologico grazie alla presenza di stampanti 3D e laser, kit di robotica, computer per il coding e la programmazione, laboratori per il video making con realtà virtuale. I corsi hanno coinvolto più di 200 ragazze e ragazzi.

Foto Simone Donati

Foto Simone Donati

Il quartiere entra nelle scuole grazie al teatro sociale gestito da Federgat: circa 120 ragazzi e ragazze di tutte e 4 le città di progetto hanno partecipato ai laboratori culminanti in rappresentazioni teatrali itineranti che vedono come protagonista proprio il territorio. OpenSpace è un progetto che coinvolge direttamente anche insegnanti e genitori: a loro sono dirette le attività realizzate da Cittadinanzattiva. Sono stati aperti 4 sportelli informativi –  uno per città – rivolti alle famiglie per ricevere informazioni su salute, educazione economica e finanziaria e, più in generale, sull’accesso ai servizi offerti dalla pubblica amministrazione. Sono state organizzate anche delle formazioni per docenti e famiglie su tematiche quali la sicurezza in rete dei minori, educazione finanziaria, salute e corretti stili di vita.

“Gli operatori ci dicono che nel quartiere San Paolo di Bari ci sono circa 200 famiglie che vivono in uno stato di deprivazione ed è proprio questo che vorremmo combattere con l’adesione della nostra scuola a OpenSpace – ha dichiarato Giuseppina Pastore Dirigente scolastica dell’ICS Grimaldi-Lombardi – Tutti i percorsi che stiamo realizzando con il progetto si integrano perfettamente con il resto della programmazione della nostra scuola e la didattica attiva, che è alla base del nostro metodo di insegnamento, si ritrova anche nelle attività di OpenSpace”.  

Bayty Baytik e Fondazione Giovanni Paolo II, con il coordinamento di Fondazione Albero della Vita, hanno realizzato rispettivamente i percorsi “Impariamo” (Palermo e Milano) e “Lost” (Bari e Reggio Calabria). Il primo consiste in un laboratorio extracurricolare di alto potenziamento didattico che aiuta gli studenti a superare le difficoltà scolastiche, con attività didattiche mirate, momenti di socializzazione e laboratori per stimolare l’apprendimento e scoprire il piacere di stare insieme. Lost invece prevede la formazione di ragazze e ragazzi come animatori del Ludobus, una ludoteca itinerante ricca di giocattoli realizzati in legno dai ragazzi stessi secondo la tradizione italiana ed europea. Sono oltre 170 gli studenti coinvolti in queste attività e il Ludobus ha già iniziato a percorrere le strade di Bari.

Foto Simone Donati

“Questo progetto mi ha fatto crescere emotivamente. Mi ha portato a riflettere su me stessa, sul mio passato per concentrarmi sul futuro”, è questa l’opinione di Aurora che a Palermo ha preso parte al laboratorio “E tu di che talento sei?” realizzato da ActionAid nel quadro delle attività di prevenzione all’abbandono scolastico insieme a Junior Achievement che ha curato invece dei percorsi introduttivi all’autoimprenditorialità. Queste attività sono state avviate in tutte e 4 le città di progetto coinvolgendo complessivamente più di 130 studenti. ActionAid ha inoltre avviato 4 percorsi “Tifa per Te”, laboratorio che coinvolge ragazzi e ragazze che hanno già abbandonato la scuola o sono a rischio tra i 15 e i 17 anni e che prevede l’emersione e lo sviluppo delle loro competenze individuali.

“Durante quest’anno di avvio siamo riusciti a realizzare le prime attività ma molte altre ne arriveranno e vedranno protagonisti sempre più giovani –  ha dichiarato Luca Fanelli, Project Manager di ActionAid che ha il coordinamento di tutte le azioni di progetto – Il radicamento territoriale è fondamentale per valorizzare l’impatto di questo progetto che abbraccia tutto il nostro Paese da Nord a Sud”.

E’ stato un anno intenso ma questo non è che l’inizio di un percorso entusiasmante.

Ci vediamo a settembre!

 

 

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