Laboratori di street art arrivano a Reggio Calabria
di Arteteca
Parte da uno dei cuori del sud Italia, nella bellissima città costiera di Reggio Calabria, il primo dei laboratori di street art che coinvolgeranno 12 scuole, 4 mila ragazzi e 5 città italiane nella realizzazione di 4 murales in Italia per “OpenSPACE: Spazi di Partecipazione Attiva della Comunità Educante”.
Il territorio individuato è quello del quartiere di San Sperato dove si è iniziato ad operare coinvolgendo gli studenti dell’Istituto Comprensivo B. Telesio e specificatamente le classi di primo e secondo grado “E. Montalbetti” (plesso “E. Montalbetti” e plesso “G. Ciraolo”). Da subito è stata avvertita da parte dei tutor, dei professori e degli studenti, l’esigenza di lavorare sulla propria storia ed identità, individuando un tema semplice ma fondamentale per chi vive in periferia, la cui ingente portata è pienamente tangibile nel titolo individuato per i laboratori: “Il senso di Comunità del quartiere: tra miti e narrazioni”. La proposta è stata accolta favorevolmente dal team di Inward – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana che guiderà la realizzazione dell’opera finale selezionando, tra la rosa dei talentuosi street artisti italiani, il più adatto per stile e sensibilità, ad elaborare il lavoro avviato dai giovani studenti.
«Ogni alunno in maniera del tutto individuale e attraverso alcune metodologie di partecipazione attiva, ha rappresentato sia verbalmente sia graficamente il modo in cui vede il proprio quartiere, soffermandosi molto a riflettere sui punti deboli e sui punti di forza.» spiega Dario Grilletto, tutor del progetto. «Ci siamo poi subito tuffati nel passato attraverso alcune domande che i ragazzi hanno sottoposto a parenti, vicini di casa ed amici, con l’intento di (ri)scoprire, tramite il racconto degli altri, il proprio quartiere con annesse tradizioni, antichi mestieri, fiabe tipiche, storie e il paesaggio rurale o urbano di un tempo», ha continuato.
«Infine l’ultimo incontro», conclude Grilletto, «l’abbiamo realizzato grazie ad una professoressa del plesso che ci ha guidati nel quartiere attraverso i segni tangibili e visibili che il tempo e gli eventi hanno lasciato sul territorio».
Ciò che è avvenuto in questi mesi di attività non è per nulla scontato! I giovani hanno accettato una nuova sfida civica e culturale, mettendosi completamente in gioco e coinvolgendo finanche i più cari tra amici e parenti. Hanno così iniziato a comprendere alcune sconosciute ma affascinanti dinamiche territoriali, provando ad apprezzare (forse per la prima volta e con occhi completamente diversi), persino i soliti scorci quotidiani del quartiere. Con uno spirito assimilabile a quello di giovani archeologi in erba, hanno rintracciato segni, evoluzioni e stili partendo dal terremoto del 1908 che ha marcato in maniera significativa il territorio, alle due guerre mondiali fino ad arrivare alle tracce più attuali ed anche brutali della comunità residente.
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