O.L.TR.E. l’approdo, il progetto che aiuta i giovani migranti soli a diventare grandi

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OLTRE è l’acronimo di Orientamento al Lavoro, Training ed Empowerment per minori e giovani migranti soli

Per i minori stranieri soli il compimento del 18° anno di età rappresenta un drammatico spartiacque tra la tutela e l’autonomia del ragazzo, un momento che può influire negativamente sul suo percorso futuro esponendolo a un rischio concreto di marginalizzazione e caduta in condizioni di irregolarità.

Con questa premessa le Cooperative Sociali Equality di Padova e Dedalus di Napoli hanno sviluppato un Progetto triennale che è stato selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

OLTRE è l’acronimo di Orientamento al Lavoro, Training ed Empowerment per minori e giovani migranti soli.

L’obiettivo del progetto, avviato ufficialmente a novembre 2021,è aumentare le possibilità di autonomia lavorativa e abitativa di 60 giovani migranti tra i 17 ed i 21 anni, giunti in Italia da minorenni e da soli (30 in Campania e 30 in Veneto)

“L’obiettivo principale è rimuovere alcuni principali ostacoli all’autonomia di questi ragazzi: la mancanza di lavoro, di una casa e di reti sociali positive.”

Chi è coinvolto nel progetto?

Il progetto O.L.TR.E. l’approdo coinvolge un’area del Veneto che a partire da Padova include i comuni di Venezia e Verona e l’area afferente al Comune di Napoli; entrambi territori che si caratterizzano per elementi di specularità e potenziali trasferibilità nell’ambito degli interventi sociali a favore di minori stranieri non accompagnati.

Il progetto nasce da alcune pregresse e positive collaborazioni tra le Cooperative Equality e Dedalus ed i Comuni di Venezia, Padova e Verona. La rete integra all’azione di tutela dei minori dei Comuni dei territori (Venezia, Verona, Padova e Napoli), i due Centri Giustizia Minorile (ed i rispettivi USSM ed IPM), nonché con la promozione dell’occupabilità di APL Gesfor e Gesfor Formazione (Napoli), le coop. Comunità dei Giovani e Co.Ge.S. Don Milani, unita alla promozione umana e culturale portata avanti dal Pio Monte della Misericordia e dalle OdV Mimosa e Priscilla.

L’obiettivo principale è rimuovere alcuni principali ostacoli all’autonomia di questi ragazzi: la mancanza di lavoro, di una casa e di reti sociali positive.” Dichiara Barbara Maculan, presidentessa di Equality Cooperativa Sociale “Omogeneizzare inoltre le azioni tra Veneto e Campania, intercambiando saperi, pratiche e innovazioni tra diversi sistemi di welfare è un modo per aumentare le possibilità di emancipazione, sperimentando forme d’intervento condivise più efficaci e funzionali al conseguimento dei risultati.”

Glauco Iermano di Dedalus: “Il progetto rappresenta per Dedalus la possibilità di rafforzare e stabilizzare i rapporti di recente avviati con la cooperativa Equality e con il Comune Venezia nella realizzazione di percorsi di empowerment di persone vittime di tratta e minori stranieri soli. La costruzione della comunità educante trans-regionale impone una riflessione sulle pratiche realizzate sui singoli territori, una loro teorizzazione; in tal senso, il progetto apporta un beneficio all’esperienza di Dedalus poiché dà l’opportunità di modellizzare le proprie esperienze positive nel supporto ai minori e giovani stranieri soli e di trasferirle su altri territori.”

Come funzionerà il progetto Oltre l’Approdo?

Fulcro dell’intervento saranno i percorsi di accompagnamento all’autonomia lavorativa e abitativa.
I 60 ragazzi saranno coinvolti anche nelle numerose attività socio-educative e culturali, e di supporto legale, in modo da realizzare attivamente uno scambio in cui ognuno assume e riceve responsabilità.

L’orientamento verso un’offerta di servizi e percorsi lavorativi personalizzati si realizzerà attraverso la rete territoriale oramai consolidata: servizi pubblici, imprese, soggetti del volontariato e del privato sociale presenti sul territorio. L’obiettivo sarà rendere i giovanissimi destinatari consapevoli delle proprie attitudini e competenze possedute, motivandoli verso un percorso di inserimento lavorativo.

Il modello di accompagnamento all’autonomia abitativa prevede di creare un “Network del buon abitare”, ovvero una rete territoriale tra diversi soggetti coinvolti nel mercato immobiliare che possano essere di supporto alle finalità di autonomia abitativa dei giovani destinatari, quindi che possano svolgere il matching tra associazioni, cooperative, fondazioni e agenzie immobiliari, privati locatari e Servizi Sociali territoriali dell’abitabilità.

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