Ludoteche e centri estivi nella Golena del Po

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La Golena del Po, sembra il titolo di un romanzo, invece è una zona della Padania dove il Po scorre largo e tranquillo, con le rive piene di pioppi, olmi, ontani e tanti uccelli. Per chilometri è un susseguirsi di boschi, cascine, campi coltivati e piccoli paesi. E’ in questo  angolo d’Italia in provincia di Cremona che  quattro paesi: Pieve d’Olmi, Stagno Lombardo, Gerre de’ Caprioli e san Daniele Po hanno preso parte al progetto “I nonni come potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”. “E’ una zona vasta e poco popolata – ci spiega Donata Bertoletti presidente Auser comprensoriale di Cremona e referente per il progetto – molte famiglie vivono in cascine isolate e i servizi per la prima infanzia quasi non ci sono. C’era un unico asilo nido ma  è chiuso da due anni. Non c’è una evidente povertà economica, ma una povertà di relazione, di contatti sociali. Molti bambini non hanno alternative alla televisione o i videogiochi.Come prima cosa abbiamo cercato di capire quali erano le principali esigenze delle famiglie e le abbiamo coinvolte in una ricerca sul campo”.

La prima ludoteca è stata aperta a Stagno Lombardo nel giugno del 2019 in alcuni locali ceduti gratuitamente dalla casa di riposo.  Una seconda ludoteca nuova di zecca è stata inaugurata  a gennaio 2021 a Pieve d’Olmi  nella ex scuola dell’infanzia. Ampia, luminosa e piena di giochi divertenti. Zona rossa permettendo è aperta tre mattine alla settimana dalle 9 alle 12.
Per due interi anni scolastici in quattro scuole per l’infanzia un gruppo affiatato di nonne e nonni di comunità coadiuvati dagli educatori, mattina e pomeriggio, hanno intrattenuto i bambini in giochi e laboratori. E poi ci sono i centri estivi che grazie al progetto sono diventati un fiore all’occhiello.
“Nell’estate del 2020 – racconta Donata – da metà giugno e per 11 settimane un massimo di 60 bambini dai 4 ai 13 anni, hanno frequentato il centro estivo di Stagno Lombardo. Abbiamo organizzato attività ovunque fosse possibile: nei giardinetti, nelle piazze, per le strade. Un centro estivo diffuso. E quest’estate  si replica in nuovi comuni”. 
Nonno Gio, ambientalista, ha accompagnato i bambini nel vivaio  e lungo i sentieri per raccontare i misteri della natura, un altro nonno ha insegnato i giochi di una volta, nei laboratori di cucina le nonne hanno preparato con i bambini tagliatelle, gnocchi, frittate, biscotti, merende salutari con frutta e verdura. Hanno preparato insieme le pizze  e le focacce per poi cuocerle nel forno del paese.

Nonostante il periodo difficile che stiamo attraversando, nonostante le continue chiusure e riaperture dettate dalla pandemia, sembra proprio che in questo angolo di Lombardia molte sfide siano state vinte.

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