Terrateatro conclude il percorso Next 5-14 con “Il vento in tasca”

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La compagnia Terrateatro ha realizzato all’interno del progetto Next 15 laboratori in 15 scuole tra Abruzzo e Marche incontrando tantissimi bambini e bambine e svolgendo laboratori teatrale per sviluppare e favorire il loro coinvolgimento e la loro espressività corporea e vocale.

La rappresentazione de “Il vento in tasca” (ultimi due appuntamenti a Bellante il 27 maggio e a Mosciano il 28 maggio) è stato il momento per salutare i bambini, per renderli partecipi un’ultima volta di quello straordinario strumento comunicativo che è il teatro: uno strumento capace di creare socialità, di far crescere i bambini a livello emotivo e corporeo, dando loro modo di portare avanti le loro capacità ed elevarle, ma anche un mezzo per dare loro una chiave di lettura su cosa significhi, anche solo per qualche momento, essere un attore, e quindi dire immedesimarsi nell’altro.

“Il vento in tasca, la storia di Annie Londonderry” è una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo e Terrateatro, e fa parte del progetto “Ricomincio da TE” sostenuto dalla Fondazione Tercas. L’evento è stato presentato agli alunni protagonisti del percorso di laboratorio teatrale del progetto Next 5.14 – New EXperiences and Tools.

La figura protagonista della vicenda rappresentata è Annie Kopchovsky, conosciuta con il nome di Annie Londonderry. Annie aveva ventitré anni quando decise di lasciare nell’armadio le gonne e i corsetti e allontanarsi dalla sua casa di Boston e dalla sua vita per tentare un’impresa del tutto impensabile al tempo per una ragazza: fare il giro del mondo in bicicletta. Era il 25 giugno del 1894. Tutto era nato da una disputa tra due ricchi gentiluomini della città americana, e che in realtà faceva parte di un più ampio dibattito sulla (dis)parità tra i sessi. Secondo l’opinione dominante, infatti, una donna non avrebbe saputo badare a sé stessa per un certo periodo di tempo e in condizioni di fatica e difficoltà. Annie non solo decise di accettare la sfida per smentire il pregiudizio, ma colse l’occasione di spostarsi da un modello di vita che le stava stretto, quello che la vedeva nel ruolo di moglie e madre lavoratrice, perseguendo la via della libertà e dell’autonomia economica.
Fu così che Annie, ebrea, arrivata a Boston dalla Lettonia quando era ancora una bambina, diventò per tutti Annie Londonderry, la coraggiosa avventuriera che con un solo cambio di vestiti partì in solitaria su due ruote per girare il mondo. Il suo fu definito dalla stampa “il viaggio più straordinario mai intrapreso da una donna.” Da Boston, passando per New York, Chicago, Parigi, Gerusalemme, Singapore, Annie girò il Mediterraneo e arrivò fino in Cina e in Giappone, cambiando itinerario per il freddo, salendo su treni e navi a vapore, dando prova di resistenza e di inventiva superando difficoltà pratiche e giudizi morali, decidendo di indossare i calzoncini al posto della gonna, poco pratica per un’impresa di tale portata. Il passaggio di Annie fu raccontato dalla gente e dai giornali locali come una gioia per gli occhi e per le orecchie. Perché Annie scardinava già solo alla vista gli stereotipi più radicati nella società dell’epoca, ma soprattutto amava raccontare le avventure dei suoi viaggi alle persone che incontrava lungo il sentiero. Al suo ritorno, Annie divenne giornalista firmandosi “la nuova donna”. Scrisse una serie di storie e reportage per il New York World. “Sono una giornalista e una donna nuova” scrisse in quegli anni “nel senso che credo di poter fare qualsiasi cosa che un uomo può fare”. Da Annie in poi, l’espressione “donna nuova” è diventata sinonimo di una donna capace di rompere con le convenzioni, lavorando fuori casa, diventando indipendente negli spostamenti e socialmente attiva. La storia di Annie e tutto ciò che racchiude a livello simbolico, ci ha permesso di affrontare un lavoro di messinscena intento a raggiungere le nuove generazioni. In questo senso, il tema del viaggio avventuroso misto al suo significato sono stati validi mediatori per cogliere l’interesse dei giovani spettatori al fine di una sensibilizzazione al tema della parità di genere. Lo spettacolo prevede la musica dal vivo.

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