Trovare insieme delle vie d’intesa. Il punto di vista dell’Assessore Pollazzi di Abano
di networkeuganeo
Incontriamo Cristina Pollazzi in una saletta della vivace e vitale biblioteca di Abano Terme. Una vita passata nella scuola da insegnante e da dirigente scolastica, da tre anni è assessore alla cultura e all’istruzione della cittadina termale.
“La questione della povertà educativa è tra le mie priorità da quando ho iniziato l’attività da assessore – ci racconta –, povertà educativa soprattutto nel senso di deprivazione culturale, questo è un territorio ricco, ma abbiamo vissuto un periodo in cui ad Abano la cultura non è stata considerata a favore di una visione edonistica della vita sociale, si è lasciata in disparte la crescita interiore”.
Il progetto Network euganeo, in cui il Comune di Abano è parte attiva, “si può dire che sia arrivato a proposito – sottolinea l’assessore –, rispondendo alle mie preoccupazioni, soprattutto perché dà la possibilità a tutti di accedere alle attività promosse dal privato sociale, offre a tutti un’opportunità: dal teatro all’informatica, dalla musica alla gita”. Tutto questo in una realtà sociale non sempre facile: “quello che notiamo – esemplifica l’assessore – è che i genitori conducono vite frenetiche, i bambini sono sballottati”.
Le attività del Network euganeo si sono inserite nel panorama di iniziative del comune rafforzandole: “grazie al progetto l’unica scuola che non aveva attività extrascolastiche continuative, la Pascoli, adesso ha il doposcuola” sottolinea Cristina Pollazzi. L’assessore ritiene particolarmente importanti alcune azioni del Network come lo sportello di sostegno psicologico per le famiglie e l’educazione di strada.
“Grazie all’educazione di strada abbiamo avuto molte informazioni importanti su come si muovono i nostri ragazzi – riflette l’assessore – e sono suonati anche dei campanelli di allarme, occorre impegnarsi per offrire loro interessi reali per uscire dall’apatia in anni fondamentali per la loro crescita”.
Chiediamo se Abano possa essere definita “comunità educante”, uno dei concetti chiave dei progetti promossi dalla Fondazione Con i bambini. “Ci sono delle sensibilità forti, da parte di diverse componenti – riflette Cristina Pollazzi – la biblioteca, il doposcuola, gli scout, la parrocchia, l’attività sportiva. Abano in effetti offre molto. Se si vanno a vedere gli indicatori utilizzati per descrivere un territorio amico dell’educazione dei bambini, Abano risponde benissimo. Peccato che in realtà non abbiamo bambini, abbiamo un tasso di natalità tra i più bassi della provincia. Questa è una cittadina privilegiata dagli anziani per trascorrere serenamente la pensione”.
La conclusione tra due anni del progetto lascerà ad Abano “la percezione della necessità di servizi per la comunità accessibili a tutti” e grazie a questo ci si dovrà ingegnare per assicurali.
Il Consiglio territoriale è la prossima attività messa in campo dal Network, un tavolo permanente di diversi soggetti che a Abano – un’esperienza analoga e prevista a Teolo – si occupano di educazione. “Ci credo molto- afferma Cristina Pollazzi – tanto che sto promuovendo con gli stessi intenti anche per la fascia d’età 0-6 anni. L’interscambio è la soluzione, trovare insieme delle vie d’intesa, non c’è altro modo per affrontare la complessità di problemi che ci troviamo di fronte oggi”.
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