NEST Napoli: il nostro primo anno insieme.
di Comunicazione NEST
Giusto un anno fa l’hub NEST di Napoli muoveva i primi passi con l’apertura del servizio educativo e di custodia (SEC), dei laboratori per bambini da 3 a 6 anni e delle attività di sostegno genitoriale.
Durante questo primo anno l’hub NEST ha proposto:
• Un percorso di massaggio infantile per mamme con bambini da 9 a 12 mesi
• Laboratori di musica e lettura precoce per le fasce 18-32 mesi e 3-6 anni
• Laboratori di arte e creazione per la fascia 18-32 mesi e 3-6 anni
• Laboratorio di coding – pensiero computazionale per bambini da 3 a 6 anni
• Attività estive con laboratori di musica e capoeira
• Incontri mensili di sostegno genitoriale con esperti della salute materno-infantile come pediatra, ginecologo, psicologo, nutrizionista, ma anche esperti del benessere come estetista e truccatrice.
Attraverso queste attività, in un anno, l’hub NEST di Napoli ha raggiunto 110 adulti, 50 minori e 38 nuclei familiari e coinvolto 10 professionisti esperti della salute di genitori e bambini.
Nella gestione del servizio, le operatrici si sono interfacciate con diverse realtà del territorio: consultori familiari, ospedali e ASL, centri di riabilitazione, scuole di primo grado, servizi sociali, Municipalità e Comune, Centri antiviolenza, chiese e altre associazioni del territorio, al fine di costruire una rete di relazioni a integrazione e supporto del lavoro dell’hub.
Durante tutto l’anno le operatrici e le educatrici del progetto hanno potuto accompagnare e osservare un cambiamento nei genitori, nei bambini e nel quartiere con cui NEST si è relazionato. A distanza di un anno è possibile tirare le somme di quanto è stato realizzato e fare una prima valutazione intermedia degli effetti delle azioni di progetto sui beneficiari.
Rispetto alle attività proposte nel SEC per bambini tra 18 e 32 mesi, l’osservazione delle educatrici ha evidenziato diversi elementi positivi. In primo luogo, è risultata costante e attiva la partecipazione di tutti i 14 bambini al servizio educativo. Questo ha consentito di costruire un gruppo coeso e di lavorare sulla relazione tra pari. Sono migliorate per tutto il gruppo le competenze in termini di motricità, relazione e linguaggio. Nella maggior parte dei casi si è potuto lavorare sulle criticità riscontrate in una fase iniziale, portando a termine con esiti positivi il progetto educativo individuale di ciascun bambino. Essenziale è stato il coinvolgimento delle famiglie che si sono mostrate propositive e partecipi collaborando attivamente con le educatrici nel percorso proposto ai loro figli.
Insieme, genitori ed educatrici hanno lavorato per il rafforzamento dell’autonomia dei bambini, soprattutto per quanto riguarda temi come il gioco, l’alimentazione e l’eliminazione del pannolino. Laddove sono state riscontrate particolari fragilità, lo staff di NEST ha supportato le famiglie nella ricerca di strumenti di sostegno con riferimento ai servizi offerti dal territorio (Unità Operativa materno infantile, centri di riabilitazione, servizi sociali, ecc).
Per quanto riguarda i laboratori per i bambini da 3 a 6 anni, riportiamo di seguito alcune osservazioni dei conduttori sui risultati raggiunti dalle attività proposte.
Lettura
Quasi tutti i bambini avevano scarsissima familiarità con la lettura. Abbiamo perciò scelto dei libri particolarmente coinvolgenti dal punto di vista emotivo. Abbiamo deciso di lasciare comunque la possibilità ai bambini di allontanarsi dal tappeto dove si leggono le storie e di coinvolgerli solo attraverso il loro consenso motivazionale. All’inizio i tempi di attenzione erano minimi ma la creazione di rituali (scatola con il carillon per iniziare, oggetti materiali e profumati per rendere più reale la storia) ha funzionato da attrattore e da facilitatore della concentrazione attraverso la stimolazione di altri sensi, come l’olfatto, che diminuiscono la propensione ad attività cinestesiche. Nel giro di poco tempo il grado di coinvolgimento è aumentato, così come i tempi di attenzione e anche chi faceva fatica a stare seduto ad ascoltare ha cominciato a chiedere attivamente che si cominciasse la lettura. Alcune storie, e una in particolare – “Cane nero” di Levi Pinfold – hanno funzionato da catalizzatori: anche i bambini che preferivano giocare si sono incuriositi vedendo l’interesse dei loro compagni e hanno iniziato a partecipare. Molte storie sono state incentrate sul concetto di accoglienza e valorizzazione della diversità e presentate dando particolare rilevanza all’aspetto emotivo. Nel corso dei mesi tutti i bambini hanno incrementato la loro capacità di concentrazione e il piacere della lettura. Anche attraverso la lettura e l’immedesimazione nei personaggi hanno compreso che il loro sentire riguarda anche altri, che le emozioni hanno un senso e si possono comunicare, condividere, riconoscere e rispettare.
Coding
La valutazione complessiva delle attività riporta dei risultati interessanti dal punto di vista dei miglioramenti e degli sviluppi. Dato da evidenziare, forse il più importante, è stato l’avanzamento generale dell’intero gruppo sotto il profilo cognitivo e delle competenze che ha permesso di lavorare in maniera sinergica e collaborativa, con l’eccezione di singoli episodi di distaccamento dal gruppo di lavoro le cui cause sono da ricercarsi in una ridotta capacità di attenzione. Approfondendo l’analisi del laboratorio, c’è da evidenziare l’attenzione rivolta alle attività inerenti alla psicomotricità che hanno contribuito allo sviluppo delle capacità logico-cognitivo e comportamentali dei bambini, creando una sinergia tra creatività, movimento e attività logico-cognitiva. Ultimo dato da tenere in considerazione ed elemento positivo relativo all’esperienza vissuta è stata la formazione di uno spontaneo “leader-group” che ha trainato l’intero gruppo classe durante le attività relative al modulo “Robotica educativa come strumento di apprendimento”, avanzando importanti risultati e strutturando un lavoro cooperativo e collaborativo tra i bambini e tra questi ultimi e gli operatori.
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