NEST Napoli: i nostri primi passi insieme.

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A pochi giorni dall’inaugurazione dello sportello NEST Napoli, i racconti di don Salvatore, parroco di Materdei, ci hanno aiutato a comprendere da subito la complessità del territorio in cui si radica l’hub, quello del quartiere Stella-San Carlo all’Arena, a cavallo tra la Seconda e la Terza Municipalità della città.

Criminalità, tossicodipendenza, difficoltà di accesso ai presidi sanitari, lontananza dai servizi di base, sono solo alcuni dei rischi che abbiamo cominciato a identificare e registrare, quelli a cui sono esposti i tanti bambini che vediamo affacciarsi ai balconi delle case in prossimità del nostro sportello. Nel cuore di una periferia urbana in pieno centro, la povertà educativa minorile è un dato che si lega indissolubilmente a quello della diffusa fragilità economica e sociale delle famiglie della zona.

Ogni giorno NEST Napoli, ospitato negli spazi un tempo in disuso assegnati dalla Terza Municipalità all’interno della scuola dell’Infanzia “L. Lezzi”, apre le sue porte ai genitori, e in particolare alle donne del quartiere. Da loro abbiamo ascoltato quanto sia complicato essere genitori, non soltanto per la difficoltà di conciliare i tempi di un lavoro spesso insicuro con quelli di accudimento di figli bambini e adolescenti, ma per le tante preoccupazioni che accompagnano la vita delle famiglie: disoccupazione, problemi economici, condizioni abitative precarie, appartenenza a nuclei familiari in cui vivono persone vittime di incidenti o affette da malattie che per ricevere assistenza attendono arrivi il loro turno in interminabili liste d’attesa.

Ancora, abbiamo ascoltato la storia del territorio e dei sui abitanti dalle maestre e dalla dirigente della scuola “L. Lezzi”, che ci hanno accompagnato a conoscere famiglie, persone e realtà chiave della comunità educante del nostro territorio. Già ad inizio giugno abbiamo avuto la possibilità di presentare il progetto durante la festa di chiusura dell’anno scolastico alle famiglie che hanno accolto NEST con interesse e curiosità. Le insegnanti hanno parlato di noi anche nei negozi e nei punti di incontro del quartiere, nei quali siamo tornati a distribuire i calendari delle nostre attività e le nostre brochure, a raccontare ancora una volta ciò NEST intende rappresentare.

L’alleanza che stiamo costruendo con la scuola “L. Lezzi” è uno strumento preziosissimo per il radicamento sul territorio in cui sorge l’hub e abbiamo già visto un primo segnale di contaminazione di quel “virus positivo” che NEST porta con sé: pochi giorni prima della chiusura estiva la stessa dirigente, aiutata da parte del suo staff, ha tinteggiato le pareti del corridoio che dal nostro sportello portano alle scale della scuola del colore che ormai tra di noi abbiamo iniziato a chiamare “verde NEST”, lo stesso delle pareti dei nostri spazi. Per noi questo è un segnale di continuità e apertura, di fiducia, di condivisione, di un vedere e sentire che ci ispira a fare del nostro meglio per costruire nel nostro territorio una comunità ancora più grande, in cui ciascuno possa essere di supporto per l’altro. Allo stesso modo, la Terza Municipalità del Comune di Napoli ha seguito passo dopo passo il lavoro di riqualificazione degli spazi assegnatici e ci ha supportati nella costruzione della rete, mentre l’Assessorato alla Scuola e all’Istruzione si è sempre reso disponibile alla collaborazione ed al confronto.

NEST Napoli riapre dunque a settembre con un grande bagaglio di relazioni e la concreta speranza di veder fiorire attorno a sé le potenzialità di un territorio ricco di risorse e umanità a sostegno delle famiglie e dei bambini più vulnerabili.

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