Reti, consumi, bi-sogni

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Nell’ambito delle attività laboratoriali organizzate dal Centro Diurno di Bologna, vi raccontiamo nello specifico l’avvio del laboratorio espressivo Reti, consumi, bi-sogni, promosso dal progetto NEAR e organizzato in collaborazione con l’Associazione Sokos.
Il laboratorio è rivolto a minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni accolti all’interno delle strutture afferenti al progetto SAI del Comune di Bologna con profili caratterizzati da prossimità con ambienti devianti e/o da uso/abuso di sostanze. In particolare, il laboratorio si rivolge a MSNA e neomaggiorenni provenienti dall’Area del Maghreb.

Al fine di favorire la partecipazione e facilitare il dialogo e la comprensione reciproca, è prevista la presenza fissa di una mediatrice di lingua araba.
L’obiettivo del percorso è quello di creare uno spazio di parola per esprimere e mettere in dialogo significati ed esperienze in relazione alle reti personali (reti sociali e di comunità, reti devianti e di sfruttamento ecc.) e alle pratiche di consumo (uso e abuso di sostanze), spesso interrelate, al fine di enucleare bisogni sottostanti, domande e possibili proiezioni desideranti.

Il laboratorio è strutturato su 4 incontri, ognuno dei quali prevede un tema e attività specifiche ad esso connesse: l’attività è prevalentemente dialogica e tesa a favorire la proiezione di opinioni, atteggiamenti, aspettative, situazioni vissute dai protagonisti della storia rispetto all’uso/abuso di sostanze e prossimità con reti devianti; la riflessione rispetto al concetto di bisogno e il riconoscimento dei propri bisogni sono favoriti da attività di brainstorming, durante le quali i ragazzi vengono invitati a disegnare le proprie sagome su un foglio a grandezza naturale. Sulla sagoma (all’interno, sul contorno, all’esterno), vengono poi collocate le parole emerse dal brainstorming pertinenti per la loro soggettività. I ragazzi completano la sagoma attraverso immagini (da cercare su delle riviste/attraverso l’ausilio del telefono) disegni, parole in cui riconoscono il loro concetto di bisogno per poi condividerle con il gruppo.

A questa prima parte segue la rielaborazione dei contenuti emersi e la raccolta di domande anonime che verrà ripresa in un secondo step, durante il quale si andrà ad affrontare il concetto di Rete, attraverso l’ausilio di gomitoli utili a creare una riproduzione di quelle che sono le ramificazioni che costituiscono le reti alle quali sentono di appartenere, aiutandoli così ad esplorarle in maniera più approfondita.

Infine, il laboratorio termina disegnando una nuova sagoma su cui i ragazzi, attraverso un collage di immagini/parole/disegni, lavorano sulla propria proiezione desiderante: Cosa sogno per me?
Il laboratorio verrà riorganizzato nei prossimi mesi, al fine di garantire a più ragazzi possibili la partecipazione.

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