SEGNALAZIONI interessanti!
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*Brochure ‘Apprendimenti Esperienziali e climi di possibilità’
*Lo sguardo dei ragazzi e delle ragazze sulle loro ESPERIENZE! del 9 dicembre 2019
*Melting Pot… dopo un anno: numeri, volti, dati..*Giornata del 3 ottobre 2018 al Teatro del Cerchio
*CIRCORSANTI: dove vuoi andare? Spettacolo tra narrazione e gioco
*Spot! Gli insegnanti sono EROI
*Tutti a scuola! -
RIVISTA
IMMAGINARE IL CAMBIAMENTO SCOMMETTENDO SUL POSITIVO
Ennio Ripamonti, Davide BonifortiEditore: Rivista Animazione Sociale Per l’articolo completo (12 pagine) vai al sito della rivista Animazione Sociale 329-6/2019
Diversi studi mettono in luce il potenziale offerto da pratiche e processi capaci di superare condizioni di incapacità appresa (learned helplessness), generati dalla ripetuta esposizione a situazioni di insuccesso. Rafforzare la percezione di efficacia individuale e collettiva aiuta a valorizzare risorse, attitudini, competenze presenti in una determinata situazione, promuovendo il benessere personale e comunitario. L’apprezzamento e la valutazione positiva facilitano l’elaborazione di strategie per affrontare situazioni problematiche. Nell’articolo si presenta la metodologia Appreciative Inquiry come una ricerca, svolta in modo cooperativo e coevolutivo, di ciò che vi è di meglio nelle persone, nelle loro organizzazioni e nel mondo intorno a loro, basandosi su principi per liberare la creatività, la conoscenza e lo spirito di convergenza verso uno scopo comune.
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TESTO
A quarantacinque anni dai Decreti Delegati del 1974 sono sempre numerosi gli ostacoli, soprattutto culturali, a una reale collaborazione pedagogico-educativa tra scuola e famiglia. Le due istituzioni sono interrogate nel loro elemento identitario: essere luoghi primari di educazione e istruzione. La famiglia lo è per natura, la scuola per ordinamento giuridico ed entrambe si presentano come realtà indispensabili per l’educazione della persona e la costruzione dell’assetto societario. Ci sono però differenze significative, frequentemente sottostimate, a tutto vantaggio di un discutibile processo di reciproca prevaricazione. Forse, proprio la scarsa assunzione di consapevolezza in ordine ai diversi ruoli è anche all’origine della competizione tra scuola e famiglia e del loro tentativo di prevalere l’una sull’altra, con una reciproca delegittimazione. Questo volume propone la “corresponsabilità educativa” come obiettivo prioritario per gli insegnanti, a partire dal loro percorso di formazione universitaria alla funzione docente.
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VIDEO
Ennio Ripamonti decanta le virtù della collaborazione partendo da un ragionamento: oltre ad allenare i muscoli dell’individualismo e della competizione, che pure sono sani, occorre allenare anche i muscoli della collaborazione per rispondere al meglio alle sfide del nostro tempo. La collaborazione è un’azione che richiede cinque ingredienti per funzionare: l’attesa del punto di vista dell’altro, l’approssimazione al punto di vista altrui, la tolleranza, il coordinamento delle azioni e una formale legittimazione, uniti da un atteggiamento di disponibilità ad anticipare la collaborazione con l’altro.
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PROGETTO
La Piazza dei Mestieri si rivolge prevalentemente ai giovani tra i 14 e i 20 anni.
La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità. Continuando la metafora, il centro potrebbe ispirarsi anche all’agorà della polis greca, luogo eletto allo scambio delle idee, al confronto delle analisi e delle prospettive in vista dell’accrescimento del bene comune.
L’obiettivo finale è quindi quello di creare un punto di aggregazione dei giovani in cui sia evidente un contenuto educativo e dove si possa sperimentare un approccio positivo alla realtà, dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto. Il progetto viene attuato utilizzando uno stabile di circa 7000 mq che si colloca all’interno del contesto metropolitano in un luogo facilmente accessibile per i giovani.
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LIBRO…
‘EDUCARE BELLEZZA E VERITA’
di Marco Dallari e Stefano Moriggi, ed. Erikson
Bellezza e verità possono essere obiettivi educativi? Il volume cerca di rispondere a questa domanda contaminando i territori della didattica con quelli dell’estetica, dell’epistemologia, dell’arte e della scienza. Portare il bello e il vero in educazione non significa insegnare ciò che è bello e ciò che è vero, ma fornire strumenti per la co-costruzione di esempi e repertori di verità e bellezza, scoprendo come spesso le due idee convivano o addirittura coincidano. Significa allenare e valorizzare la curiosità per la conoscenza e la sensibilità emozionale.
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PROGETTO…
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VIDEO
Come superare il cortocircuito emozionale che rende difficile l’apprendimento..