QUALI COMPETENZE STRATEGICHE PROMUOVERE PER IL RAGAZZO CHE HO DAVANTI?

E’ questa una domanda centrale per chi vuole allestire esperienze mirate allo sviluppo di competenze che va collocata in uno scenario in cui anche a livello giuridico, grazie al dal D.to L.vo 13 2013, si riconosce pari valore a tutti gli ambiti di apprendimento, siano essi formali (scuola, formazione professionale, Università) o non formali (come le cooperative e le associazioni).

Se da una parte quindi il riconoscimento legislativo dei nostri contesti quali luoghi di apprendimento, restituisce dignità e valore alle tante esperienze che associazioni e cooperative promuovono, dall’altra ci obbliga ad assumere la responsabilità che ne deriva.

Prima fra tutte la progettazione di esperienze più esplicitamente orientate allo sviluppo di competenze, che vanno definite, promosse e valutate con metodo e rigore; fa parte del metodo e del rigore avere predisposto esplicite modalità per promuovere il protagonismo dei ragazzi rispetto al proprio processo di apprendimento e di sviluppo di competenze, e aver allestito strumenti di autovalutazione e di autoriflessione indispensabili per favorire l’attribuzione di senso per la propria vita rispetto all’esperienza che si sta facendo.

In secondo luogo occorre ricostruire ponti tra i diversi sistemi educativi e formativi che costituiscono la comunità educante di un territorio, favorendo legami di fiducia e prassi collaborative,  unica strada per fronteggiare l’abbandono scolastico.

La possibilità di una realizzazione piena nella vita e una partecipazione attiva alla vita civile non si realizza  con l’enciclopedica archiviazione di nozioni, ne con il semplice addestramento tecnico, bensì per il tramite di una azione pedagogica profonda, rivolta alla completezza della persona umana.

Angela Malandri, Coop.va Sociale Eide
Formatrice esperta sul riconoscimento e validazione di competenze