Nina, dall’abbandono all’accoglienza. Storia di una metamorfosi

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Nina arriva in Italia all’età di 15 anni per ricongiungersi con la madre. A seguito di dinamiche conflittuali viene inserita in una struttura per minori non accompagnati, che lascerà per andare a vivere con la zia. Quando cresce trova lavoro in un bar dove conosce quello che diventerà il suo compagno e con il quale avrà un bambino. Durante la gravidanza viene abbandonata dal compagno e dalla zia e conseguentemente viene accolta presso un centro di pronta accoglienza.
Durante la sua permanenza, il Centro propone la sua presa in carico nell’ambito del progetto MamHabitat, al quale Nina aderisce.

Così, grazie a MamHabitat, Nina e il suo bimbo hanno potuto conquistare l’autonomia abitativa, potendo contare su una rete di supporto composta da volontari: una nuova occasione di socializzazione e una forma di sostegno solida e costante nel tempo. Un’esperienza in antitesi con la sua storia familiare caratterizzata da abbandoni e isolamento.

Questa ventata di fiducia nel prossimo, ha portato Nina ad aprirsi alle relazioni, potenziando al contempo le sue capacità genitoriali e la consapevolezza delle sue risorse personali. Cosa che le ha permesso di compiere il passaggio determinante da giovane donna a madre consapevole.

Alla sua età, Nina mai avrebbe pensato di entrare a far parte di una grande famiglia che le avrebbe dato un amore incondizionato sperimentando, per la prima volta, un sentimento di appartenenza.

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