Verso la Comunità Capace

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Questo è il titolo del convegno organizzato dalla Rete nazionale delle scuole e dall’Associazione Senza zaino: per una scuola comunità a Lucca il 15 ottobre 2022.

Il tema del convegno di quest’anno ha due focus importanti e complementari: una comunità dentro e fuori la scuola capace di costruire attività significative per affrontare e contrastare l’emergere ed il consolidarsi della povertà educativa.

Molto è stato scritto su questi due temi anche in questi ultimi anni: ricordo tra i tanti scritti il documento del Ministero dell’Istruzione del gennaio 2018 dal titolo “Una politica di contrasto del fallimento formativo e della povertà educativa”, il Report sulla “Povertà educativa” del febbraio 2018 pubblicato da DEPP in collaborazione con Impresa Sociale “Con i Bambini”, l’Atlante dell’infanzia a rischio “Il tempo dei bambini” pubblicato da Save the Children a ottobre 2019 e l’importante messaggio pubblicato da Papa Francesco a settembre 2019 per il lancio del Patto educativo sui territori. In questi ultimi mesi poi il Ministero dell’istruzione ha pubblicato il documento “Riduzione dei divari territoriali e contrasto alla dispersione scolastica” a cui è si è aggiunto un ingente invio nelle scuole di risorse per attivare progetti.

Noi, Senza Zaino per una scuola comunità, presenti sul territorio nazionale sia come Rete di scuole (ad oggi 697 scuole distribuite su tutto il territorio italiano) sia come Associazione (Progetto “L’ora di lezione non basta” finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini), abbiamo deciso di affrontare questi due temi con un convegno nazionale nel quale si approfondisca il tema della povertà educativa e nello stesso tempo si mettano in evidenza le azioni possibili dentro e fuori la scuola per contrastarla. Molte di queste azioni vengono realizzate nella quotidianità del lavoro didattico nelle classi, nelle sezioni e nelle scuole “Senza Zaino”.

Ma vediamo nel dettaglio le motivazioni culturali che ci hanno spinto ad organizzare un convegno su questo tema. Un vecchio proverbio africano  recita che “per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”,  ed è per questo che ci impegniamo a lavorare su questi due versanti così fondamentali: la scuola e la comunità educante del territorio.

Dunque per il primo aspetto è nei nostri intenti far crescere e consolidare una comunità scolastica di bambini, ragazzi ed adulti  – docenti e genitori – “capace” di affrontare le sfide educative che la società oggi richiede. Sentiamo tutta l’urgenza di andare oltre una struttura novecentesca della scuola che stenta a confrontarsi con gli scenari inediti del Terzo Millennio.

La scuola, al proprio interno, ha bisogno di innovare gli spazi e i tempi dell’apprendimento,  usare metodi improntati ad un lavoro di ricerca costante e  continuo, partire dall’esperienza e dalla realtà vissuta, mettendo i bambini ed i ragazzi al centro del processo educativo, con diritti e doveri, autonomia e responsabilità, che sono i presupposti per la libertà del singolo che si riconosce in solidale cammino con il proprio gruppo, gli altri, il mondo intero.

Alunni competenti e costruttori di solidarietà, formati a lavorare da soli non solo per la propria crescita ma anche per lo sviluppo del piccolo e del grande gruppo, alunni  che si confrontano con i grandi temi dell’umanità: la pace, la tolleranza, la diversità, l’equilibrio ecologico, l’uguaglianza sociale ed economica, le migrazioni, il rispetto e la democrazia. Inoltre dobbiamo aiutare questi bambini e questi ragazzi a fare i conti con gli  straordinari strumenti messi a disposizione dalla rivoluzione digitale e, al tempo stesso, a non dimenticare che l’essere umano non è fatto solo razionalità tecnologica, ma anche di emozione e sentimento, di corpo e mano, di incontri faccia a faccia, di sensi e senso.  Dobbiamo sostenerli a trovare il loro posto originale nel mondo, riscoprendo anche il valore di una vocazione che valorizza i talenti personali e  la propria responsabilità per il mondo in cui si trovano a vivere.

Queste  sono le finalità del fare scuola che alimentano il nostro impegno e il nostro entusiasmo e che oggi perseguiamo con il modello di scuola Senza Zaino, costruendo, giorno dopo giorno, relazioni affettive e sociali che portano al consolidarsi della comunità dei bambini e dei ragazzi fra di loro e degli adulti dentro le aule e le scuole.

Siamo però consapevoli che la scuola – per contrastare la povertà educativa e culturale che si evidenzia sempre più nei bambini e negli adulti – ha bisogno di stringere rapporti significativi e positivi, con i genitori e  con tutti i soggetti  – istituzioni, gruppi del volontariato, privato sociale – che stanno accanto ai ragazzi e si occupano della loro crescita.   È questo l’altro aspetto su cui ci vogliamo focalizzare, dando valore allo sviluppo di reti sociali che siano ricche di attenzione e di cura, capaci di sollecitare relazioni costanti e significative.  Ecco perciò l’importanza di costruire il “Patto educativo” fra scuola e territorio, che porti al dialogo, al confronto, alla costruzione di azioni educative condivise e quindi alla comunità educante.

Con il convegno vogliamo esplorare e stimolare questo percorso, facendo conoscere le attività  che le scuole Senza Zaino già svolgono dentro le scuole e con i territori di riferimento, sollecitando le persone partecipanti –  docenti, dirigenti, esperti, responsabili delle istituzioni – a riflettere sul bisogno primario dell’uomo di far parte di una comunità che dialoga, che condivide, che opera per la pace e la non violenza.

Programma Convegno 2022

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