Sette nani sullo Stromboli, la Piccola Compagnia Impertinente e il teatro che crea personalità

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Sette nani, un vulcano e bimbi impegnati per aiutare Cucciolo a ritrovare la “retta via”.

Missione compiuta per il laboratorio on Line con la Piccola compagnia impertinente, che ha regalato apprendimento e divertimento ai piccoli “seguaci”. L’attività rientra nell’Isola che c’è, il progetto selezionato a Foggia dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e concerne l’iniziativa dei laboratori di apprendimento a distanza che stanno riscuotendo successo di partecipazione e giudizi.

Ma quanto conta il teatro per i più piccoli, anche in un periodo particolare come quello vissuto con la pandemia? “Il teatro è molto importante nella vita dei bambini, perché ha un ruolo chiave nello sviluppo della personalità. Infatti non deve essere visto come un qualcosa di prettamente ludico – spiega Michela Delli Carri della Piccola Compagnia Impertinente -. I bambini hanno la propensione a far finta che qualcosa di non reale stia accadendo e questo non al solo fine di divertirsi, ma allo scopo di capire meglio se stessi”. L’attività teatrale sviluppa la creatività, tira fuori aspetti diversi della personalità del bambino, lo aiuta a gestire la propria fisicità, migliora la capacità di stare in gruppo.

“Il teatro implica la condivisione degli spazi, delle proprie emozioni e impressioni su un dato argomento, sia con gli altri bambini che con il conduttore – aggiunge Michela Delli Carri -. Attraverso le attività teatrali, il bambino imparerà il senso di responsabilità nei confronti di sé stesso e dei compagni. Il teatro spesso ha una vera e propria funzione terapeutica e si propone di far superare le paure, magari parlandone con gli altri, ascoltando le opinioni degli altri e rielaborando le proprie convinzioni sulla base della condivisione. Ecco cosa si trova alla base del teatro, la condivisione”.

In questo periodo, causa forza maggiore, si sono dovute rielaborare forme teatrali differenti, con lo scopo di “ridurre le distanze”. “Soprattutto con i bambini molto piccoli è difficile praticare alcune attività attraverso le schermo, per questo si punta molto sul coinvolgimento e, magari come è successo nello scorso laboratorio de L’Isola che c’è alla risoluzione di un problema comune per avere la percezione di lavorare tutti insieme per lo stesso obiettivo”, spiega l’operatrice teatrale.

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