La digital life degli adolescenti: La relazione tra il “troppo social” e i disturbi dell’umore

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Il progetto Libera Il Futuro torna a raccontare di internet e ragazzi, ma stavolta affrontando più da vicino il mondo social!

D’altronde Il progetto #LiberailFuturo, nato per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica attraverso la creazione di una comunità educante, mira alla formazione e all’inclusione dei giovani ragazzi che passa anche dalle buone pratiche/regole di vita da osservare nella quotidianità. Ecco perché oggi vogliamo affrontare insieme a voi un tema molto attuale: la digital life degli adolescenti, quindi la relazione che c’è tra il “troppo uso dei social” e i disturbi dell’umore.


Uno studio pubblicato qualche giorno fa sulla rivista JAMA Psychiatry suggerisce che gli adolescenti che trascorrono più di 3 ore al giorno sui social media hanno maggiori probabilità di sviluppare problemi di salute mentale, tra cui depressione, ansia, aggressività e comportamento antisociale.

Lo studio ha coinvolto 6.595 teenager americani tra i 13 e i 17 anni, chiedendo loro – nell’arco di 3 anni – quanto tempo trascorressero ogni giorno sui social e se avessero problemi di salute mentale. Risultato: 3 ore quotidiane di vita sui social sarebbero correlate a una maggiore possibilità di incorrere in un disturbo del comportamento.

Gli esperti li chiamano Generazione Z o Centennial: sono i nati tra il 1997 e il 2012 (ovvero dopo i Millennial, che secondo la definizione originale sono i nati negli ultimi due decenni del Novecento), cioè gli adolescenti vissuti e cresciuti quando l’uso di internet, smartphone e social era già nella piena quotidianità.
Ma avere confidenza con la tecnologia è un bene fino a un certo punto. E non è detto sia uno scudo efficace contro i disturbi del comportamento che la tecnologia stessa può indurre. Anzi…

Disturbi interni ed esterni

Secondo i ricercatori gli effetti dell’uso (e l’abuso) dei social sugli adolescenti si manifestano sia a livello interiore (depressione, ansia, ecc) che esteriore (comportamento aggressivo o comportamento antisociale). E questi non si manifestano subito.

Molti studi esistenti hanno trovato un legame tra l’uso dei social media o digitali e la salute degli adolescenti, ma pochi hanno osservato questa associazione nel tempo“, afferma Kira Riehm, ricercatrice presso il Dipartimento di salute mentale della John Hopkins University Bloomberg School of Public Health di Baltimora, nel Maryland (USA): “Il nostro studio mostra che gli adolescenti che passano più tempo sui social media hanno maggiori probabilità di segnalare disturbi del comportamento ‘interiori’ un anno dopo. Non possiamo concludere che i social media causino problemi di salute mentale, ma pensiamo che passare meno tempo sui social media potrebbe migliorare la salute degli adolescenti“.

Limiti

Questo non significa che un tempo di poco inferiore non crei problemi. Né che tutti reagiscano alla stessa maniera. “Non so se, da solo, questo tempo (le 3 ore) significhi molto” – afferma l’autrice dello studio. “Studi futuri potrebbero tracciare in tempo reale la quantità di tempo impiegata nell’uso dei social media, e questo ci fornirebbe una maggiore precisione nella stima di una sorta di limite”.

Moderazione e conoscenza

Secondo i ricercatori più che stare con gli occhi sull’orologio, il segreto è nella moderazione. “I social media hanno la capacità di collegare gli adolescenti che potrebbero essere esclusi nella loro vita quotidiana. Dobbiamo trovare un modo migliore per bilanciare i benefici dei social media con possibili esiti negativi sulla salute“, conclude Riehm. “Stabilire limiti ragionevoli, migliorare la progettazione delle piattaforme di social media e focalizzare gli interventi sull’alfabetizzazione mediatica sono tutti modi in cui possiamo potenzialmente trovare questo equilibrio”.

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