Ho un sogno per mio figlio
di Cooperativa Sociale Proposta80
Una premessa necessaria
In questi giorni di restrizioni da Covid19, ho la fortuna di avere un piccolo orto. É una grande opportunità di “cura” e sperimentazione salutare per i miei bambini. Se guardo quelle piccole piantine nel terreno penso che, proprio come loro, anche i bambini necessitano di sostegno e di acqua. Con l’attenzione a non metterne troppa, perché servono giuste dosi. Guardando i miei fagiolini, ho ben presente che hanno bisogno di un sostegno per crescere; ma anche di restare legati, per un periodo, per potercela fare. Poi devono essere nutriti; sì, nutriti proprio come i nostri figli. “Ho un sogno per mio figlio” parla di questo.
Coltivare speranze e relazioni e dirsi: ho un sogno per mio figlio
Se penso alla vita di un bambino, penso al nutrimento della sua interiorità, allo stimolo delle sue capacità personali ed empatiche, allo sviluppo fondamentale di una buona autostima. Se penso alle fasi della vita di un bambino, penso a quanto incida l’educazione – nel senso pedagogico del termine – e quanto sia importante agire azioni pertinenti e funzioni educative adeguate, in tempi adeguati. Si tratta di un lavoro per niente semplice. Penso a quanto ogni bambino e ragazzo abbia bisogno di adulti che alternano amore e dialogo a fermezza educativa e regole. Il rigore e la tenerezza.
Il percorso Ho un sogno per mio figlio
All’interno del progetto “la Grandezza dei piccoli” Roberto Gilardi ha abilmente strutturato intitolato “Ho un sogno per mio figlio”. Si è trattato di un percorso sulle funzioni educative, ricco e intenso per i genitori. É stato fatto un primo ciclo di incontri nei mesi di gennaio e di febbraio al centro Famiglie di Saluzzo (Cn). Hanno partecipato 14 genitori, intensi e veri, di età e nazionalità differenti, con la voglia di sperimentarsi e mettersi in gioco ( per un formatore avere un gruppo così è davvero una grande ricchezza).
La voglia di continuare
La voglia di mettersi in gioco e di lasciarsi scoprire è stata contagiosa per tutti i partecipanti e dalla seconda sera, la pausa intermedia dell’incontro, lungo di più di tre ore, è stata addolcita da torte, biscotti, fragrante focaccia e profumato tè arabo, per rendere più familiare quel momento e permettendo alle persone di vivere una ulteriore forma di condivisione… nonché godersi l’incontro fino alle 23.30/24.00 tra teoria, discussioni, attività a piccoli gruppi e video. I partecipanti, nonostante gli impegni quotidiani, la mole di lavoro e la stanchezza serale che aumentavano man mano che si incontrava, hanno partecipato con gusto e piacere, e ci si è lasciati con la speranza di successivi altri percorsi all’interno del progetto per ritrovarsi e arricchirsi ancora, sognando insieme splendidi futuri possibili.
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