LACCI, PER SAPERNE DI PIU

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Siamo partiti da Non anno colpa, un pretesto per incuriosire e parlare di povertà educativa a chi vive a Golosine e Santa Lucia e magari intercetta, incontra e si occupa di questo fenomeno.

Tre parole, uno slogan, un errore ortografico che ha raggiunto l’obiettivo, ha posto interrogativi perché molte sono le persone che ci hanno scritto per saperne di più e capire come unirsi alla sfida lanciata dal progetto LACCI.

Docenti, genitori, associazioni di genitori, associazioni di volontariato e sportivi, gruppi parrocchiali, cittadini che hanno voglia di capire di più, di fare qualcosa per far crescere i quartieri in cui vivono e in cui si impegnano.

L’8 novembre li abbiamo incontrati, una serata di conoscenza, di racconto, per tessere relazioni preziose tra chi è già parte della comunità educante che il progetto LACCI intende rafforzare e chi vorrà farne parte.

Ognuno ha trovato le parole per raccontare sé e il proprio ruolo, in un continuo passaggio di testimone che ci è sembrato essere un filo che piano piano si snodava e al contempo annodava relazioni tra i partecipanti.

Di fronte ad uno slogan provocatorio e volutamente poco spiegato, è stato importante anche confrontarci sulle aspettative e i desideri collegati al progetto.  Parlando di aspettative è stato inevitabile intercettare anche bisogni percepiti che saranno messi al centro degli interventi del progetto: affrontare le fragilità- dei genitori e dei ragazzi/e- colmare vuoti tra famiglie, scuola e istituzioni, costruire nuove relazioni e trovare nuove soluzioni alle difficoltà quotidiane attraverso le idee di tutti. Sono state messe al centro inoltre parole importanti che guideranno il percorso di LACCI: sensibilità, accoglienza, collaborazione, “imparare ad insegnare con amore”, inclusione.

Dalle aspettative alla presentazione del progetto il passo è stato naturale. E’ stato importante comprendere meglio i termini chiave del progetto, anche per i “non addetti ai lavori”, a partire proprio da povertà educativa e comunità educante. Questo passaggio è necessario per togliere le etichette dai due quartieri di intervento: LACCI è stato pensato a Golosine e Santa Lucia perché sono quartieri in trasformazione, dove la diversità diventa ricchezza oltre che sfida e dove necessariamente sono necessarie risposte complesse che solo una comunità educante forte e strutturata può fornire.

Infine, abbiamo giocato con le H, proprio quelle H mancanti nello slogan della campagna di LACCI. Ogni persona che era presente all’incontro era questa lettera mancante: E così ci siamo congedati con tante H che sono comunità, inclusione, un ponte tra scuola e famiglia, accoglienza, diversità, movimento, cambiamento ma anche molto altro che vogliamo continuare a costruire insieme.

Ci congediamo con una ricchezza inaspettata e tanta voglia di ritrovarci e costruire nuovi spazi di dialogo e di confronto

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