Un’alleanza educativa per i ragazzi di Marigliano

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Quanto sono importanti i genitori nel percorso scolastico dei figli? Quanto può fare l’istituzione scolastica per coinvolgerli? Come riuscire a mettere in rete scuola, istituzioni, genitori e alunni in una sorta di “alleanza educativa”?

È a domande come queste che ha cercato di dare risposte il convegno “Scuola e genitori: avversari o alleati?” che si è svolto questa mattina nella sala consiliare del Comune di Marigliano, nel napoletano. L’incontro rientra nelle attività previste da  Laboratorio di Comunità, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che vede in rete 18 organismi del territorio (scuole, associazioni, parrocchie, centri sportivi) con capofila la cooperativa sociale Irene ’95.

“Siamo ad un terzo del cammino di un progetto che promuove processi di creazione e potenziamento di una comunità educante che si ritrova intorno ai bisogni educativi dei ragazzi, mettendosi in rete” ha detto aprendo l’incontro Luigi Amato, ex dirigente scolastico e animatore della rete Laboratorio di Comunità. “Vogliamo contribuire a infrastrutturare educativamente il territorio. Dai genitori parte l’incontro di stamattina che ci mette a confronto sulla fondamentale alleanza da costruire con la scuola nel quadro del patto educativo di comunità”.

Un concetto ribadito anche da Pina Amato, coordinatrice dei consigli di istituto e referente genitori di Laboratorio di Comunità: “È importante rafforzare questa alleanza educativa. Va detto che non è stato facile metterci tutti insieme ma poi siamo riusciti a trovare intese per migliorare e lavorare al meglio. Questo è il primo appuntamento di tanti, il prossimo tema che ci piacerebbe affrontare, ad esempio, è quello dell’identità di genere, o ancora parlare dei social. Queste sono cose belle che ci fanno sentire parte di qualcosa”.

Come dare quindi risposte concrete ai bisogni dei ragazzi? Secondo Fedele Salvatore, direttore del progetto, occorre “essere e sentirsi corresponsabili, andare oltre le paure e riconoscere i propri errori, accettare i fallimenti. Bisogna lasciare che i ragazzi sbaglino, basta con i genitori ‘spazzaneve’ che risolvono qualsiasi problema ai figli, e basta con gli insegnanti ‘giudicanti’. È necessario uscire da questi vortici, essere parte della soluzione e non del problema. Questo è il primo passo che stiamo facendo per avviare un percorso che coinvolga i genitori nella scrittura collettiva del patto educativo di comunità. Stamattina ci siamo detti che scuola deriva dal greco scholé, stare a proprio agio. Puntiamo per questo a costituire una scuola aperta, una scuola inclusiva, puntiamo a costituire soprattutto quella che in gergo si chiama la scuola diffusa”.

Soddisfatto dell’iniziativa anche il sindaco di Marigliano Giuseppe Jossa, che ha partecipato alla mattinata di dibattito: “L’incontro è andato oltre le aspettative, è stato un momento di confronto vis a vis tra docenti, genitori e le amministrazioni. Nel confronto diretto si pongono dei problemi e si possono anche raccogliere e trovare soluzioni, il confronto è sempre costruttivo. L’incontro si è svolto nell’aula consiliare che è della comunità, chiunque può ‘approfittare’ di questo spazio per momenti del genere, che possono aiutare a crescere e anche aiutare l’amministrazione a rendersi conto degli errori che commette”.

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