A Marigliano una mappa della città educante realizzata dai ragazzi delle scuole

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Ha preso il via a Marigliano il censimento dei luoghi educativi per la creazione di una mappa della città educante.

Dopo i primi mesi di contatti, elaborazione dell’idea progettuale e adempimenti burocratici, circa un centinaio di giovani che frequentano in maggioranza la quarta degli istituti superiori Colombo, Rossi Doria e Montalcini-Ferraris saranno impegnati nei prossimi mesi a costruire questa mappa, in formato cartaceo e in versione app.

La mappa individuerà luoghi, tempi e modi delle attività educative presenti sul territorio e verrà poi messa a disposizione di tutti, in modo particolare dei genitori, per orientarsi nella conoscenza e individuazione delle opportunità presenti. Servirà inoltre a mettere in rete tutti coloro che sono impegnati nella promozione del benessere dei ragazzi.

La scelta di aderire a questo progetto “è stata convinta e connotata da entusiasmo da parte dell’intera comunità educante – ha spiegato il dirigente scolatico dell’Istituto Montalcini Ferraris, Domenico Ciccone – Ci aspettiamo che il concetto di comunità si estenda e si espanda proprio nei contesti nei quali ce n’è maggiormente bisogno. E Marigliano da questa prospettiva è davvero piena di bisogni”. Un concetto ribadito anche da Angela Buglione, dirigente dell’Isis Rossi Doria, secondo cui “l’adesione a questo tipo di azione nasce dalla consapevolezza che le reti territoriali sono necessarie per mitigare quei fenomeni molto diffusi della dispersione scolastica. La scuola da sola non può farcela e quindi devono entrare in gioco altre forze e diverse opportunità di incontro e di dialogo, per non lasciare nessuno indietro”.

C’è stata una bella risposta degli studenti a questo progetto, come ha spiegato Nicoletta Albano, ds del Liceo Colombo. “Gli allievi sono fortemente coinvolti e grati di poter valorizzarne la realtà territoriale in ambito sociale, culturale, artistico, scientifico e ambientale. La loro partecipazione assume un valore aggiunto dal momento che rientra nei percorsi PCTO obbligatori per il triennio delle secondarie di secondo grado”. Un successo di partecipazione perché, secondo il ds Ciccone, “per i ragazzi quando c’è da apprendere e da fare esperienze con modelli diversi da quello trasmissivo e stantio, la risposta è sempre positiva”.

I tre istituti sono ben inseriti sul territorio, anche se in maniera certamente diversa. Per l’Isis Rossi Doria, Buglione ha spiegato che “il nostro istituto per l’offerta formativa che propone e per l’ubicazione in un quartiere periferico rappresenta da sempre un presidio importante per la comunità, accogliendo e risolvendo situazioni difficili sul piano socio-economico e culturale. In questa difficile azione di contrasto alla povertà culturale e sociale, abbiamo sempre chiesto e ottenuto il supporto delle associazioni e della chiesa, avviando collaborazioni durature ed efficaci”. Simile la risposta di Albano per il Liceo Colombo: “La nostra comunità educante fa proprio l’obiettivo di promuovere la cittadinanza attiva e la rivalutazione del territorio d’appartenenza. I nostri studenti curano, arricchiscono le proprie competenze e creano opportunità di visibilità della comunità mariglianese”. Leggermente diversa invece la percezione del ds dell’Isis Ferraris Montalcini, Ciccone, che alla domanda se la sua scuola si senta inserita all’interno della comunità mariglianese ha risposto che si tratta di “una domanda alla quale non rispondo volentieri. Occorre chiedere a Marigliano ed ai mariglianesi quale considerazione hanno del nostro istituto, nonostante i passi da gigante che ha compiuto negli ultimi anni”.

Ma quali possono essere le azioni per rendere stabile questa comunità educante sul territorio? Su questo, i tre dirigenti scolastici hanno le idee molto chiare.

Per Domenico Ciccone bisogna “continuare a crederci, come abbiamo creduto e continuiamo a credere noi. Ogni giorno, ogni mese ed ogni anno, guardando avanti. Da oggi, dopo la bella esperienza che abbiamo svolto tutti insieme dovrebbe essere meno difficile rendere stabile e propositiva la nostra comunità educante”.

Secondo Angela Buglione ci sono 5 punti da perseguire: “avere obiettivi comuni; creare un clima aperto e di curiosità verso qualsiasi diversità; apprezzare i contributi degli altri; creare protocolli condivisi di comportamento; agire in una logica di service learning”.

Infine, Nicoletta Albano ha sottolineato che “bisogna mettere insieme cultura e sostenibilità. L’obiettivo centrale della sostenibilità diviene la divulgazione e l’inclusione nelle iniziative culturali. Si cercherà di avvicinare il più possibile le persone agli spazi, rendendole partecipi in prima linea e facendole sentire a casa loro. L’obiettivo fissato continuerà ad essere quello di aumentare il livello di fruizione delle nostre attività culturali, rendendole meno autoreferenziali e più coinvolgenti, tramite una proposta di offerta culturale che non sia frammentaria e settoriale”.

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