I ragazzi degli sportelli d’ascolto della Sicilia si raccontano

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Riportiamo il pensiero di una ragazza che ha partecipato agli sportelli d’ascolto dell’Atelier Koiné, un progetto selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che vede come ente capofila la coop “La Lanterna di Diogene”, frequentante l’IC Pertini di Trapani:

“Sono stanca, incapace di tollerare il peso della storia del mio papà. Da qualche anno lui, non vive più con noi, non ci sta più con la testa e per questo vive in una comunità.

I miei si sono separati e la mia mamma sta con un altro uomo che ha conosciuto a Napoli. Mi piacerebbe cambiare aria e trasferirmi proprio a Napoli, perché forse così potrei riuscire a non pensare più alla storia di mio padre, sentirei meno il peso che sento addosso e che nel piccolo paese dove vivo, dove tutti sanno tutto, pesa ancora di più.

Sono arrabbiata con la vita, con tutti, e questo è il motivo per cui mi comporto male ascuola con i compagni e con i professori: sono aggressiva, litigiosa, giudicante, insommafaccio terra bruciata anorno a me. Ho paura di legarmi a qualcuno e poi magari essere tradita o ancor peggio abbondonata. Certo mi piacerebbe avere delle amiche, ma non riesco a fidarmi, e così faccio di tutto perché nessuno voglia stare con me. Insomma sono una ragazza difficile.

Da poco io e i miei compagni abbiamo conosciuto due dottoresse, simpatiche che hanno cercato di far capire a tutti noi quanto la condivisione e la forza del gruppo possono essere di aiuto nella vita.

Mi è rimasta impressa la storia dello steccato e dei chiodi che ci hanno raccontato, e nella quale mi sono rispecchiata. Ho promesso che cercherò, mi sforzerò, di controllare la mia impulsività, mostrandomi più disponibile con gli altri. Non so se riuscirò, non so cosa succederà, ma mi è venuta voglia di provarci.

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