HUB Attivamente: “Belle sollecitazioni e riflessioni sul tema ‘handicap e follia’ al Liceo Catullo di Monterotondo”

di

In questa sezione dell’HUB “Attivamente” – organizzato nell’ambito del progetto “L’Atelier Koinè” – si sono svolti due incontri sul tema dell’ inclusione, coinvolgendo una classe del Liceo ad indirizzo psicopedagogico dell’Istituto Catullo di Monterotondo

Un terzo incontro prevederà, invece, la visita guidata al Museo della Mente di Roma, dove i ragazzi coinvolti saranno sollecitati dai vari stimoli sensoriali ed emotivi che quel luogo dedica ad ogni visitatore che vi si reca.

A tenere gli incontri in classe con i ragazzi è stato il dott. Fabrizio Ragonetti, educatore, che si occupa di inclusione ed adolescenza, oramai da svariati anni. Nel primo incontro si è discusso sulla storia e l’evoluzione della terminologia “handicappato” che si è sviluppata nel corso degli anni. I ragazzi si sono trovati davanti ad uno stimolo proposto in modo a volte crudo; a discutere fra loro su come un nome a volte può discriminare semplicemente “nominandolo”.

La riflessione sulle parole e il loro tono selettivo, ha permesso poi di far sì che i ragazzi potessero parlare del loro vissuto e di come molto spesso loro stessi sono stati vittime di “parole discriminanti”. Sulla scia di queste emozioni, poi, il dott. Ragonetti ha svolto un piccolo gioco di ruolo, nel quale i ragazzi si dovevano districare dinanzi a delle difficoltà, in modo da far emergere sia delle attitudini personali (skills) da mettere in gioco nei momenti di difficoltà; sia per far sì che si potesse porre una ulteriore attenzione sulle complessità del vivere quotidianamente una situazione critica come quella della disabilità.

Emozionante l’intervento di uno dei ragazzi, che dopo il passaggio fatto dal dott. Ragonetti, tra la spiegazione del modello dell’esclusione a quello dell’inclusione e di come nonostante questo si continui a vivere in situazioni di più o meno dichiarata solitudine, esprime: “spesso mi sento sola, mi succede spesso e seppure mi trovo in una situazione di “apparente normalità” i vissuti sono esattamente gli stessi di quelli citati dai ragazzi disabili”.

Nel secondo incontro attraverso la visione di un breve brano dello “Scafandro e la farfalla”, i ragazzi hanno avuto la possibilità attraverso altri giochi di ruolo di entrare in contatto con lo sguardo dell’altro e come in alcune occasioni la vita ci possa essere “salvata” o “risolta” solo utilizzando due strumenti quali la creatività e la memoria. Insomma, proprio un bel percorso questo fatto con i ragazzi del Liceo Catullo, che culminerà venerdì 29 marzo al Museo della Mente di Roma, esperienza di cui vi racconteremo a breve.

Lo scafandro del corpo, non impedì alla farfalla dell’anima di uscire e comunicare”.

(da “Lo scafandro e la farfalla” di Julian Schnabel)

Regioni

Argomenti

Ti potrebbe interessare

“INTEGRAmenti”, il 3 dicembre a Fonte Nuova iniziativa dedicata alle “Pari opportunità nella disabilità”

di

Il progetto l’Atelier Koinè, selezionato da impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo a contrasto della povertà educativa minorile e con...

HUB Attivamente: al liceo Catullo di Monterotondo gli studenti si tingono di BLU

di

Percorso di formazione nell’hub “Attivamente” del progetto “L’ Atelier Koinè” sul tema dell’ autismo, nell’ ambito della giornata di sensibilizzazione sul tema...