Cosa ho appreso: la mancanza del linguaggio non verbale

Cosa ho appreso durante questo periodo di lontananza forzata dalla scuola, dagli insegnanti, dai ragazzi e dai loro genitori? Rispondono a questo interrogativo gli educatori dell’equipe del progetto Kepler 5-14, promosso da La Esse e selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini.

Ci sei ancora? Mi senti? Quante volte ho ripetuto queste parole ultimamente! Immerso nelle numerose videochiamate di supporto scolastico ai ragazzi e alle ragazze che fino a qualche settimana fa frequentavano il Centro Pomeridiano dell’Istituto Comprensivo Coletti, di Treviso, ho avuto modo di riflettere.

Questo periodo di lontananza forzata mi ha regalato divertenti frustrazioni – non immaginavo fosse così difficile leggere attraverso la fotocamera quanto appena scritto su un foglio dai ragazzi o condividere con loro i passaggi per la risoluzione di un problema di geometria – e una grande consapevolezza: mi manca l’interazione fisica.
E badate bene, per interazione fisica non intendo abbracci e pacche sulle spalle, ma ben altro.

Mi manca poter leggere tutti i piccoli segnali che i ragazzi ci mandano attraverso il loro corpo. Ora è quasi impossibile capirci qualcosa attraverso immagini distorte dalla qualità della connessione o inquadrature bizzarre. 
Mi manca poter verificare la comprensione di quanto ho appena detto senza dover per forza chiedere, mi manca mostrare vicinanza a qualcuno che sta male semplicemente stando al suo fianco, mi mancano maledettamente tutti i piccoli dettagli che prima davo per scontati.

La didattica a distanza ha i suoi vantaggi, sia chiaro, adoro fare esercizi di inglese in pigiama. Non è sufficiente però. Non c’è nulla da fare, rivoglio sentire gli odori di un’aula dopo sei ore di lezione, rivoglio sentire il freddo appiccicaticcio dei banchi, rivoglio poter fulminare con uno sguardo i ragazzi che ne hanno appena combinata una alle mie spalle. Senza dire una parola.

Alessandro Polo, psicologo, La Esse
Equipe del progetto Kepler 5-14, nuovi sistemi educativi per generazioni competenti