Autismo all’Elba ai tempi del Covid-19
di L'isola che c'è
Per celebrare la giornata della consapevolezza sull’autismo, all’Elba si stava organizzando un evento importante, che naturalmente è saltato. Proprio oggi abbiamo raccolto questa testimonianza, entrata quasi in punta di piedi in una situazione più generale di attenzione intorno a questo delicato tema. Ci pare davvero importante diffonderla, per sensibilizzare e provare a trovare insieme soluzioni specifiche e solidarietà per chi vive l’emergenza Covid-19 in maniera drammatica.
“Sono la mamma di ? un bambino autistico di 4 anni.
Un bambino che dopo il tempo pieno all’asilo fino alle 16, faceva 2 ore di terapia ogni giorno! E proprio in uno dei suoi periodi migliori, dove grazie alle sue fantastiche maestre ed alle sue terapiste, stava facendo enormi progressi e stava iniziando qualche piccola interazione con i suoi compagnetti, tutto insieme il niente….. Come tutti sanno gli autistici sono molto legati alle proprie routine e questo sconvolgimento li sta destabilizzando parecchio.
Sta regredendo ogni giorno sempre di più… Ha continui risvegli, spesso si sveglia alle 2 di notte e si riaddormenta alle 10 di mattina… Dopo un duro lavoro, eravamo riusciti a togliere il pannolino già da maggio scorso, ma ora si fa di nuovo pipì e cacca addosso… Ha spesso crisi di pianto improvvisi ed è difficilissimo confortarlo per farlo smettere…. È molto oppositivo e nervoso e non riesco più a coinvolgerlo in nessuna attività… È diventato veramente ingestibile!
Questa è la mia situazione, ma ci sono anche altre famiglie “autistiche” che mi raccontano che i propri figli in questi giorni di quarantena, hanno spesso attacchi di autolesionismo o di aggressività verso i genitori o fratellini.
Questo più o meno è quello che noi famiglie “autistiche” viviamo quotidianamente aspettando di sconfiggere questo maledetto virus!
Una mamma”
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