Uno sguardo diverso

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È come quando guardiamo una cosa con un solo occhio, oppure con due: ecco, nel secondo caso, combinando le visioni di tutti e due gli occhi “otteniamo quella che si chiama profondità di campo”.  Ecco, le “molteplici visioni del mondo” aumentano la profondità di pensiero.

(Gregory Bateson, Verso un’ecologia della mente, 1972)

 

Una pandemia globale proprio non ce l’aspettavamo, il Covid-19 ha preso di sprovvista tutti noi.

Ci siamo ritrovati nei nostri focolari domestici a fare i conti con l’abbandono delle nostre abitudini, delle routine che, seppur a volte ci sono state strette, ci hanno donato un senso di sicurezza.

Pensiamo ancor di più ai nostri bambini che da un giorno all’altro hanno dovuto lasciare gran parte delle abitudini che fanno parte del proprio mondo (andare a scuola, vedere gli amici, andare al parco, andare dai nonni e dagli zii e tanto altro).

Noi adulti molto spesso ci sentiamo scoraggiati, impauriti e spaesati di fronte a quello che sta accadendo e queste emozioni naturalmente arrivano anche ai nostri bambini.

E se tutto ciò che ho scritto fino ad ora lo vedessimo con uno sguardo diverso?

Non sto parlando di negare quello che ho detto in precedenza, ma di porre l’accento anche su altre cose che stanno avvenendo accanto a quelle già citate.

Forse potrebbe essere narrato in un altro modo:

d’un tratto ci siamo ritrovati a dover rallentare i nostri ritmi frenetici, a stare più tempo a casa con i nostri figli per giocare con loro, per poter raccontare e inventare storie per loro.

Ci siamo ritrovati ad avere più tempo per riflettere su noi stessi e sulla nostra famiglia, a pensare di fare nuovi progetti per il futuro.

I bambini hanno potuto riscoprire la lentezza dei gesti e la bellezza dello stare appieno in famiglia.

Accanto alla visione della pandemia globale che ci ha tolto le sicurezze e che ci ha isolati c’è anche la visione del riscoprire i valori della vita e della famiglia, uno stare con l’altro in maniera più intima e assorta.

Questa capacità di attivare molteplici visioni del mondo (G. Bateson) è anche una delle caratteristiche chiavi della resilienza (capacità di affrontare, resistere e riorganizzare in maniera positiva la propria vita in seguito ad eventi negativi e traumatici).

È importante saper riconoscere l’attivazione della nostra visione esclusivamente negativa e cercare di porre accanto a questa anche un’altra visione più positiva, provando a non usare un linguaggio sintetico e giudicante (ad es. “sono una pessima madre!”) ma un linguaggio dotato di una trama narrativa più ricca, cercando di separare le azioni dalla persona (ad es. “questa volta ho sbagliato con mio figlio, la prossima volta farò meglio”).

Pensiamo alla grande risorsa di poter insegnare questa capacità ai nostri figli: la capacità di vedere sempre da un punto di vista diverso, di allargare l’orizzonte dello sguardo per scorgere nuove prospettive!

 

E voi, quante volte vi siete accorti di aver attivato esclusivamente una visione negativa nella lettura di un evento? Quali difficoltà e possibilità incontrate più spesso nel rapporto con i vostri bambini in questo periodo?

 

Lasciate qui di seguito i vostri commenti e noi saremo pronte a raccogliere le vostre esperienze e i vostri spunti di riflessione per i prossimi articoli.

 

Dott. ssa Anna Molinaro

Psicologa Psicoterapeuta

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