I Poli di comunità arrivano in biblioteca
di Im-Patto Digitale
I poli di comunità di Im-Patto Digitale arrivano nelle biblioteche dei comuni lodigiani. Entro settembre saranno cinque le comunità che apriranno ai giovani degli spazi con computer e portatili. Luoghi sicuri dove lavorare, studiare, incontrarsi e discutere del mondo digitale. Grazie ad essi, si arriverà al traguardo dei venti poli di comunità.
I comuni che hanno deciso di accogliere questi spazi speciali sono San Martino in Strada, Borghetto Lodigiano, Salerano sul Lambro, Casalmaiocco e Castiglione d’Adda. Nei primi tre centri i computer verranno installati tra luglio e agosto, mentre negli ultimi due a partire da settembre.
“Abbiamo pensato che le biblioteche sono un punto di incontro naturale per le giovani generazioni, soprattutto nei paesi più piccoli, e quindi ci è venuta l’idea di attivare lì dei poli di comunità – spiega Roberta Bergomi, psicologa e psicoterapeuta che fa parte dell’equipe di coordinamento del progetto Im-Patto Digitale -. Si tratta di una strategia per rispondere a un bisogno d’incontro nei centri di dimensioni minori, dove gli spazi non sono così numerosi. I computer di Im-Patto Digitale verranno messi a disposizione dei ragazzi all’interno della biblioteca. Rappresenteranno un’attività di supporto allo studio e incrementaeranno l’offerta che la biblioteca e il comune daranno loro”.
“L’approdo nelle biblioteche è un’ulteriore importante tappa rispetto alla creazione di questa rete territoriale di poli di comunità, che offre al Lodigiano gli strumenti adeguati per affrontare le sfide poste dalla transizione digitale – commenta Mauro Parazzi, presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi – . Nascono in tal modo dei luoghi protetti in grado di favorire per i ragazzi l’acquisizione di una maggiore consapevolezza nella relazione con il mondo di Internet e la possibilità di condividere con altri coetanei questa esperienza. Per i genitori e la comunità diventano occasioni per l’apprendimento di competenze digitali”. A suo parere, un altro elemento importante consiste nel fatto che i poli siano collocati all’interno di strutture come scuole, oratori, biblioteche e comunità. Luoghi del Terzo settore e degli enti locali pensati in un’ottica di cooperazione territoriale per affrontare questa nuova sfida, che è una delle più significative di questi anni.
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