Ragazzi, il benessere dalla danza orientale
di Im-Patto Digitale
“Mi è piaciuto un sacco il ballo libero perché mi sono sentita LIBERA da tutto”. “Mi sono divertito, perché mi piace questo gruppo, mi fido di loro, mi sento a mio agio, nessuno mi prende in giro”. Solo due dei commenti dei ragazzi che hanno partecipato al nostro laboratorio benessere. Si è tenuto presso la sede di Officine 21 della cooperativa il Mosaico Servizi e hanno partecipato 23 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 14.
Gli incontri sono stati sei, della durata di 2 ore ciascuno. A condurre i laboratori benessere intitolati “Danza, cuore e mente” è stata Suhaee Abro, danzatrice e attrice originaria del Pakistan. Suhaee è una performing artist e si è esibita in Pakistan, India, Cina, Regno Unito, Irlanda del Nord, Nepal, Grecia, Germania e Italia. Parallelamente all’attività da danzatrice, ha una carriera da attrice che l’ha vista coinvolta in diverse produzioni pakistane e internazionali, tra cui spicca un ruolo da protagonista in My Pure Land, primo e unico film in urdu ad essere mai stato candidato agli Oscar dal Regno Unito. La sua arte e il suo stile sono stati lo spunto chiave per i laboratori emozionali destinati ai ragazzi dello Spazio minori e famiglie tenuto dal Mosaico Servizi di Lodi.
“I percorsi ipotizzati erano due – spiega l’organizzatrice, Veronica Dattilo – . Uno era indirizzato ai più piccoli, tra i 6 e i 10 anni, l’altro era pensato per i ragazzi dagli 11 ai 15 anni. Entrambi i gruppi hanno partecipato con entusiasmo e si sono lasciati coinvolgere dall’attività proposta da Suhaee”. “Danza, Cuore e Mente” è un metodo di meditazione ed esplorazione di sé attraverso il movimento. Guidati dalla danzatrice, i ragazzi hanno provato a mettersi in contatto con loro stessi, grazie alla meditazione e movimento. Le attivazioni proposte dalla performer hanno percorso due livelli distinti ma non disgiunti: il movimento e la consapevolezza, per arrivare all’accettazione e amore verso sè stessi, la propria espressività corporea e i suoi limiti.
“Attraverso il movimento i ragazzi hanno esplorato l’ascolto di sé e dell’altro – aggiunge l’educatrice – . Il lavoro proposto è stato sia singolo che di gruppo. I partecipanti hanno provato ad ascoltarsi senza l’uso della parola, ma solo attraverso occhi e gesti, rispettando tempi e modi di tutti. Il lavoro individuale si è disciolto nel gruppo e viceversa senza soluzione di continuità”. Un’esperienza di arricchimento e benessere.
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