“Istituzioni, scuole e terzo settore insieme per il diritto allo studio”

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Coordinare amministrazioni pubbliche e scolastiche a livello metropolitano, favorendo l’integrazione tra la  programmazione sociale e quella relativa a istruzione ed educazione: è il ruolo che ricopre la Città metropolitana di Bologna con l’obiettivo di promuovere il benessere degli adolescenti , garantire il diritto allo studio e contrastare la dispersione scolastica. Lo stesso ruolo che l’ha resa promotrice e partner del progetto I.C.E. (Incubatore di comunità educante), “in particolare affinché fossero attivati tutti gli enti locali del nostro territorio e i servizi sociosanitari in un dialogo costruttivo anche con il terzo settore”, spiega Tiziana Di Celmo, responsabile dell’Unità operativa Educazione degli adulti e Integrazione delle politiche scolastiche, sanitarie e del lavoro presso la Città metropolitana.

Nel 2018 il Consiglio metropolitano di Bologna ha approvato il Piano strategico metropolitano (Psm). Sette le politiche settoriali, tra cui Istruzione ed educazione, che prevede tra le sue azioni specifiche il supporto alla “riuscita scolastica di tutte e tutti” e il contrasto dell’abbandono “attraverso l’ascolto e l’orientamento”. L’obiettivo è abbassare del 10% la percentuale di giovani in ritardo e degli “Early school leavers”, cioè di coloro che, fra i 18 e i 24 anni, non concludono il ciclo di studi. Tre i passaggi fondamentali, di cui il primo è proprio “creare un punto unitario di raccordo delle politiche per i giovani, per l’istruzione e il lavoro e sociali del territorio”, per progettare “risposte efficaci e azioni integrate e congiunte fra enti locali, istituzioni scolastiche, terzo settore”.

In coerenza con il Psm abbiamo lavorato affinché I.C.E. avesse una dimensione metropolitana e quindi toccasse tutti i Distretti sociosanitari e i 7 Distretti per l’istruzione – continua Di Celmo –. Abbiamo curato i rapporti con le istituzioni e l’elaborazione dei contenuti  del progetto, raccogliendo le istanze del territorio e facendo tesoro delle importanti esperienze già attive.  Per prevenire gli insuccessi scolastici e favorire il benessere generale dei giovani – conclude – occorre definire un linguaggio condiviso tra tutti gli attori e valorizzare quegli interventi che ancora non avevano ricaduta metropolitana, facendo convergere istruzione e programmazione sociale”.

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