HortiCultura: una nuova “materia” scolastica

Le premesse erano davvero preoccupanti. Quando HortiCultura è partito, ad aprile 2020, la scuola, le strutture museali e le organizzazioni non profit erano state costrette a fermarsi. La pandemia ne aveva bloccato d’improvviso le attività. La tecnologia poi è riuscita ad offrire un terreno virtuale in cui riprendere relazioni e riattivare processi. Anche il nostro progetto si è adeguato. Così sono cominciati gli incontri in DAD di HortiCultura. Ed è stata proprio questa dimensione virtuale a integrare maggiormente l’attività scolastica con quella di progetto.

Un appuntamento fisso

Gli incontri con le operatrici sono diventati un appuntamento fisso: ogni quindici giorni. Le classi si confrontano con risorse umane che hanno una grande esperienza, maturata nei Centri di educazione Ambientale di Legambiente, la maggiore associazione ecologista italiana. Il progetto così diventa non solo un’opportunità per affrontare – in modo anche pratico e coinvolgente – nuove tematiche che non sempre sono presenti sui banchi di scuola. HortiCultura infatti è anche un modo per affrontare, approfondire o ripassare la chimica, la fisica, la biologia.

Scienze ed educazione civica

I contenuti del progetto entrano a far parte dei contenuti curriculari. L’educazione civica e le scienze sono i due macro contenitori in cui vanno a convergere le attività e i contenuti che i bambini hanno incontrato grazie ad HortiCultura, prima a distanza, ora, via via, anche in presenza. Le schede didattiche previste dall’Ortobox vengono conservate nei relativi quaderni. Ed anche i piccoli che trovano maggiori difficoltà con la didattica tradizionale, riescono questa volta a seguire meglio, soprattutto grazie alla pratica speriementale delle esperienze.

E non è finita qui. Appena i siti museali saranno fruibili, HortiCultura comincerà a proporre contenuti anche sull’arte e sulla storia!