Verde scolastico: un’innovazione didattica urgente

di

L’importanza dell’educazione ambientale, a partire dai primi anni di vita di un bambino, è fondamentale per lo sviluppo delle conoscenze utili alla formazione di cittadini attivi e responsabili. Horticultura vuole offrire occasioni per apprendere attraverso l’esplorazione diretta della natura, con percorsi flessibili ad alto potenziale educativo nei siti culturali.

Il risveglio delle eco-coscienze

L’educazione ambientale è considerata disciplina trasversale a partire dalla scuola primaria anche se meriterebbe una maggiore attenzione nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado. Attraverso i temi dell’Educazione all’ambiente, alla sostenibilità, al patrimonio culturale, alla cittadinanza globale è possibile stimolare, soprattutto nelle giovani generazioni, la consapevolezza che siamo tutti parte di comunità, ma allo stesso modo apparteniamo allo stesso pianeta. Che non si può più prescindere dal rispettare l’ambiente è un dato di fatto indiscutibile. Che i giovani si sentissero esonerati dai problemi ambientali è altrettanto innegabile. Dobbiamo alla giovane paladina dell’ambiente, la svedese Greta Thumberg, il risveglio delle giovani cosciente verso i temi dello sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico. Era il 20 agosto del 2018 quando Greta, anziché recarsi a scuola, si presenta davanti al Riksdag, la sede del Parlamento svedese, con un cartello dal messaggio chiaro e forte: Skolstrejk för klimatet, “sciopero scolastico per il pianeta”.

Da quel giorno partono una serie di scioperi ed eventi, i Friday for Future, ai quali partecipano numerosi studenti, docenti, associazioni e famiglie.

Ma cosa fa la scuola per incentivare l’educazione ambientale?

 Un buon modo per occuparsi di queste tematiche sarebbe uscire all’esterno ed occuparsi degli spazi esterni all’edificio scolastico. Giardini, aree verdi, area giochi o parcheggi per le auto dei docenti, ogni scuola possiede degli spazi da dedicare alle attività all’aperto. Ma quali sono i numeri in Italia?

Da un’elaborazione Openpolis – Con i Bambini su fonti Istat e Miur, i dati mostrano che nei comuni capoluogo italiani in media ci sono circa 8,5 metri quadri per alunno. Una cifra che varia tra le diverse aree del paese. Nell’Italia centro-settentrionale il dato è più in linea con la media nazionale. Nelle scuole dei capoluoghi del nord ci sono circa 11 metri quadri di giardini scolastici per alunno. Nel centro Italia il dato è sostanzialmente in linea con quello nazionale cioè 8,7 metri quadri. Nell’Italia meridionale i metri quadri per alunno nelle scuole dei capoluoghi sono circa 6. Una media che però non è identica all’interno delle singole macroaree. Ma agli ultimi posti della classifica compaiono soprattutto le regioni del sud, con l’eccezione della Liguria. I capoluoghi calabresi in media sono quelli con meno giardini scolastici per minore (2,2 metri quadri per studente).

Purtroppo, la cura del verde scolastico è a carico dei comuni per le scuole primarie e gli istituti comprensivi, e a carico delle Province per gli istituti superiori. Quanto questi enti abbiano la possibilità di tenere puliti gli spazi per consentire le attività didattiche non è un dato di cui si dispone. La cura di questi spazi spesso ricade sulla programmazione didattica che quei docenti volenterosi ogni anno mettono a punto, cercando di inserire nel PTOF, per esempio, partecipando alle manifestazioni nazionali di Legambiente. La Festa dell’albero, Puliamo il mondo, la Festa della primavera, diventano occasioni per testimoniare il proprio interesse per la difesa dell’ambiente, con l’aiuto dei genitori e dei volontari. Troppo poco!

Cosa si può e si deve fare per il futuro?

 La fragilità in cui versa il nostro pianeta richiede che tali tematiche vengano trattate con urgenza in una prospettiva locale e globale al tempo stesso. E’ necessario che l’educazione ambientale diventi oggetto di interesse collettivo, in un’ottica interdisciplinare, anche in termini di educazione al rispetto di sé e dell’altro al fine della solidarietà comune, della legalità e della pace.

Horticultura nasce per chiudere un cerchio educativo che apre, però, sconfinati orizzonti: prendersi cura dell’ambiente, scoprire le ricchezze che possono arrivare dalla cura di uno spazio verde, imparare a rispettare i tempi della natura e proteggerla mentre respiri la storia e la cultura del posto in cui vivi. Prendersi cura di tutto ciò che è intorno a noi a beneficio del mondo intero.

Regioni

Ti potrebbe interessare

Arte e Natura, più forti del Covid19

di

Arte e Natura saranno più forti del Covid19. Anche in queste settimane, in cui siamo stati a casa per proteggerci, abbiamo lavorato...

Il Diario Alimentare di Horticultura su CONMagazine

di

Il Diario Alimentare di Horticultura raccontato da Con Magazine. Ci è servita qualche settimana per un lavoro sull’audiovisivo che non avevamo immaginato...

La natura sotto la lente

di

C’era anche questo nell’Orto Box, distribuito qualche mese fa ai bambini destinatari di HortiCultura. Una lente-microscopio con cui osservare la Natura, molto...