HOBNOB – TELA: Talenti e Legami Affettivi
di associazionewega
HOBNOB – TELA: Talenti e Legami Affettivi
Succede e succede nella maggior parte delle famiglie: a un certo punto, la comunicazione con i figli adolescenti si inceppa. La relazione genitori-figli cambia, si complica, si fa sempre meno dialogante. E in un periodo complesso come lo è quello dell’adolescenza, nasce il conflitto tra genitori e figli/: un conflitto che però è fisiologico e che rappresenta una tappa basilare e sana per lo sviluppo della personalità del giovane adulto, che sta gettando le basi della propria identità “adulta”, lasciandosi l’infanzia alle spalle.
In un articolo di LaStampa, la giornalista Valentina Melis e il giornalista Giovanni Scifoni scrivono che “L’adolescenza è […] un periodo definito da molti papà e mamme come il periodo del “come fai sbagli”.
Nella società in cui viviamo ci sono sempre meno stimoli per far comunicare due generazioni così vicine ma altrettanto lontane in termini di dialogo: è qui che entra in scena HOBNOB, in particolare con l’attività “TELA: Talenti E Legami Affettivi”.
L’acronimo di Tela racconta magnificamente l’anima di questa attività di HOBNOB – Opportunità per socializzare, aggregare, formare la nuova comunità educante, il progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, all’interno del Bando Spazi Aggregativi di Prossimità 2022.
- Talenti, dei ragazzi e delle ragazze che, durante l’adolescenza, è compito dei genitori, degli insegnanti, della comunità educante, aiutare a far uscire allo scoperto.
- Legami affettivi, perché ricorda l’importanza di rafforzare il legame che si crea tra genitori e figli, potenziando le inclinazioni di ognuno di loro, accrescendo le proprie soft/life-skills.
Laboratori per figli e genitori
Attraverso gli operatori e le operatrici messi a disposizione dalla Cooperativa Sociale Il Faro, partner del progetto, dalle prossime settimane Tela proporrà laboratori, di diversa natura, volti da un lato al consolidamento del rapporto genitori figli, al supporto della funzione genitoriale e al miglioramento delle capacità relazionali, di ascolto ed empatia; dall’altro, al creare complicità, nuovi assetti di crescita, per facilitare la possibilità di incontrarsi e fare qualcosa insieme.
La peculiarità di questi laboratori è rappresentata dal fatto che, per potersi iscrivere e partecipare, i membri della squadra dovevano essere necessariamente un genitore e un ragazzo. Infatti, scopo dei vari laboratori è fare cose insieme, in modo da rafforzare il legame tra genitori e figli e potenziare i talenti particolari di ognuno, facendo stare in posizione di forza una volta uno e una volta l’altro.
Si parla di progettazione partecipata perché, una volta iniziato un laboratorio condiviso, saranno gli stessi genitori o figli a dare altri input per continuare, suggerendo temi di confronto e attività da poter svolgere insieme.
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