HELP ME….online!
di IL FARO Società Cooperativa Sociale
In questi mesi di lockdown a seguito del DPCM del 09.03.2020, purtroppo la gran parte delle attività del progetto G.O.A.L.S. ha subito delle interruzioni.
Tuttavia, grazie alla collaborazione con l’Impresa Sociale“Con i Bambini”, abbiamo fin da subito potuto riorganizzare alcune delle nostre attività con servizi a distanza per continuare a supportare la nostra comunità, le famiglie e tutti i minori coinvolti.
Soprattutto nelle situazioni di maggiore fragilità si è riscontrata subito la necessità di riattivare l’azione Help Me, azione di accompagnamento e tutoraggio che i nostri educatori svolgono nel quotidiano dei ragazzi in situazioni di disagio o fragilità sociale individuati dalle Istituzioni, al fine di orientarli e sostenerli nell’inserimento sociale. I partner maggiormente coinvolti in questa azione, ovvero i Servizi Sociali comunali e gli Istituti Scolastici partner, hanno dato voce alle difficoltà delle famiglie e alle loro richieste di supporto, che hanno avuto un crescendo significativo nel corso dei mesi.
Pertanto, ciascun territorio, in base alle esigenze raccolte, si è organizzato in modo da poter garantire un sostegno a tutti i ragazzi e alle loro famiglie.
Nel territorio di Macerata, l’attività è ripresa a metà marzo in modalità online, coinvolgendo i due ragazzi con cui i nostri educatori già lavoravano da mesi. L’obiettivo del nostro lavoro è stato quello di continuare a garantire una presenza stabile ai nostri ragazzi che, soprattutto in questo periodo, si sono trovati soli e isolati dal resto del mondo. “Help me…a distanza” è stato ed è ancora uno strumento utile per mantenere calda la relazione instauratasi tra tutor e ragazzo, andando a lavorare quotidianamente a fianco degli adolescenti e garantendo loro un sostegno e una vicinanza per fronteggiare le ansie, le paure e, soprattutto, la solitudine connesse a questo periodo di forte emergenza.
Quello che abbiamo notato a Macerata è proprio il desiderio che hanno avuto i ragazzi di continuare a mantenere viva la relazione col tutor e il forte bisogno di avere una figura di riferimento che continuasse ad offrire loro sostegno empatico e che fosse pronta ad ascoltarli e a condividere con loro le giornate in questo periodo di forte isolamente sociale.
Un altro aspetto rilevante di questo periodo, nel maceratese, è stata la grandissima collaborazione delle famiglie che hanno accolto con piacere la nostra proposta di sostegno tramite videochiamata. Gli stessi genitori, infatti, ci hanno chiesto di aumentare il numero di incontri settimanali e di coinvolgere anche eventuali fratelli, con l’obiettivo di poter dare un supporto concreto a tutto il nucleo familiare e alleggerire il carico di lavoro emotivo dei genitori, che si sono trovati a dover gestire non solo le loro ansie e paure, ma anche quelle dei loro figli.
Nel territorio di Civitanova Marche, con l’avvio del servizio in modalità remota si è deciso di continuare a seguire tre dei nuclei familiari interessati dall’azione anche prima del lockdown. La quarantena è stata affrontata in modo positivo dai ragazzi anche se, per uno di loro, l’ostacolo linguistico ha rappresentato un iniziale blocco. L’educatore ha quindi supportato tutto il nucleo familiare cercando di contenere i livelli di preoccupazione generati da questa pandemia. Forte era la paura della famiglia per la salute dei più anziani, la paura di recarsi a lavoro senza adeguati dispositivi di protezione individuale, il timore di perdere il lavoro, di non riuscire a sostenersi economicamente e come gestire il tempo libero dei minori. L’educatore ha quindi proposto loro dei riassunti di decreti e informative nella loro lingua madre. Anche gli altri ragazzi hanno avuto bisogno di essere accompagnati nella presa di consapevolezza dell’importanza del rispetto delle regole e delle restrizioni imposte. Una sensazione diffusa tra tutti è stata la NOIA, un senso di vuoto, di smarrimento, di impotenza e di tempo perso che ha pervaso le giornate degli adolescenti.
Questo è stato anche il motivo dell’allontanamento volontario da casa di un ragazzo. Tutta l’equipe, istituzionale ed educativa, si è quindi mobilitata per far riflettere il ragazzo, da poco maggiorenne, su tutte le criticità derivanti dalla sua scelta, considerato anche il periodo di quarantena e le difficoltà aggiuntive. Fortunatamente la questione si è poi risolta con il ritorno del ragazzo a casa, dopo qualche notte trascorsa a casa di una famiglia conosciuta anche dai genitori. Il bisogno di essere ascoltati è emerso con una forza dirompente ed è stato accolto dai nostri operatori che non si sono tirati indietro ma hanno messo tutte le risorse e la loro fantasia per non far sentire soli i ragazzi e le loro famiglie.
Nel territorio di Fermo e Porto San Giorgio l’azione Help Me è ripartita da metà aprile attraverso il sostegno alle attività didattiche e alle attività di supporto alle famiglie in modalità online. Sono stati presi in carico tre minori che già partecipavano alle attività dell’Oratorio San Carlo di Fermo e tre ragazzi seguiti su indicazione dell’ISC Nardi di Porto San Giorgio.
Le criticità nella realizzazione delle attività online sono state diverse: prima fra tutte l’organizzazione degli incontri. Spesso si sono verificate variazioni delle lezioni on line delle diverse scuole di provenienza dei ragazzi, costringendo la riorganizzazione degli incontri all’ultimo momento. In altri casi ci sono state problematiche legate alla connessione o all’audio del telefono durante le video-chiamate. Tuttavia la volontà di vedersi e parlarsi non è mai venuta meno. Ogni ragazzo ha portato con sè le proprie paure, ansie e difficoltà che il lockdown ha di certo accentuato. Con alcuni ragazzi, partendo dalla stesura della tesina per l’esame dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado, abbiamo riflettuto sul futuro, sul nuovo inizio e su come tutta questa fase di emergenza abbia modificato in loro e nelle loro famiglie la scala delle priorità. Si sono mostrati intimoriti ma pronti ad affrontare queste nuove sfide con la certezza di avere dei punti di riferimento abbastanza solidi per contenere le loro paure.
Siamo fiduciosi che ci ritroveremo presto, nei nostri luoghi, nei nostri spazi, per condividere di nuovo, a pieno, la fatica e la gioia che la quotidianità ci regala e ci regalerà.
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