“Comunicazione genitori-figli…uno spazio di confronto e ascolto”

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Al Centro Orizzonte di Macerata, gestito dalla Cooperativa Sociale IL FARO (Capofila del progetto GOALS) si concluderà a giugno il secondo Laboratorio Batti 5 – genitori figli che quest’anno ha coinvolto quasi 150 famiglie e ragazzi.

Questi laboratori sono pensati come occasioni e luoghi di confronto tra figli adolescenti e genitori, per dialogare e confrontarsi attraverso esercitazioni pratiche, role-playing e discussioni aperte tra genitori e figli, mediati dalla psicologa Federica Rossi.

La prima edizione del Laboratorio Batti-5- “Come parlare perché ti ascoltino…e come ascoltare perché ti parlino” è stata incentrata sulla comunicazione genitori-figli, che è risaputo diventare difficoltosa nel periodo adolescenziale. Le difficoltà spesso portano a vere e proprie discussioni che finiscono in litigi e diventano fonti di grandi sofferenze sia per i genitori, che riferiscono di sentirsi non valorizzati e giudicati superficialmente, sia per i ragazzi, che si sentono incompresi.

Gli incontri toccano tematiche come la conoscenza delle abilità che aiutano e favoriscono una buona collaborazione in famiglia e quelle fondamentali per promuovere l’autostima e l’autonomia attraverso tecniche e suggerimenti pratici.

Ma quale è l’obiettivo principale di questi laboratori?

Il principale scopo è quello di aumentare le conoscenze relative alla comunicazione assertiva nella relazione genitori-figlio e aiutare sia i genitori che i figli a riflettere sul proprio stile di relazione messo in atto in famiglia. È interessante anche il lavoro fatto per scoprire e riconoscere i propri bisogni come figli e come genitori e favorire una riflessione sul tema “adolescenza”, promuovendo un lavoro attivo sulle proprie competenze comunicative.

 

 

Le tematiche affrontate risultano essere di grande interesse per i genitori e i loro ragazzi, che apprezzano particolarmente il taglio pratico dei laboratori.

È interessante la condivisione di esperienze personali che ogni famiglia porta al gruppo ed è bellissimo il veder crearsi una rete di supporto tra famiglie, dove disagio e la frustrazione sperimentata dai genitori viene accolta, accettata e normalizzata.

Sono proprio i genitori ad esprimere il forte bisogno di uno spazio di dialogo tra famiglie, “in cui la competizione per chi ha il figlio più bello, più bravo e con meno problemi” viene accantonata per dare spazio ad un dialogo aperto e sincero incentrato sul confronto e sull’ascolto reciproco.

Inoltre i genitori dicono di sentirsi spesso smarriti e inadeguati a svolgere il loro ruolo genitoriale per due motivi principali: il primo motivo è la difficoltà ad accettare e valorizzare i cambiamenti dei figli e il secondo è la difficoltà a riconoscere e affrontare i sentimenti di perdita connessi al processo di separazione-individuazione messo in atto dagli adolescenti.

“Appare necessario”, sostiene la psicologa, “aiutare i genitori a trovare in sé stessi le risorse per fronteggiare le fatiche e le sofferenze, rinforzando il loro senso di autoefficacia.”

La seconda edizione del laboratorio Batti5 è pensato come un percorso di sensibilizzazione e consapevolezza sulla genitorialità dal nome “Così vicini…così lontani”, per affrontare insieme alla psicologa le fatiche e le difficoltà legate all’essere genitori di figli adolescenti, e figli adolescenti di genitori in difficoltà.

Questa seconda edizione riguarda principalmente tematiche come l’affrontare i conflitti in famiglia e la promozione della crescita dei membri, riconoscendo le emozioni prevalenti nei conflitti tra genitori e figli e comprendendo la natura delle emozioni, come rabbia e paura, e la loro gestione. L’obiettivo del lavoro della psicologa è quello di aiutare le famiglie a rafforzare la fiducia in sé stessi per affrontare i passaggi dell’adolescenza.

“Come bambini e ragazzi hanno dei bisogni”, sostiene la psicologa, “così anche i genitori ne hanno altri, che spesso vengono accantonati per soddisfare quelli dei loro figli. Questo percorso è stato bello perché i genitori hanno compreso che è necessario che si occupino anche dei loro bisogni, che “nutrano” per poter “nutrire”, che si prendano cura di sé per potersi prendere cura dei loro figli”.

D’altro canto è bello vedere anche da parte dei figli, un forte bisogno di confronto aperto e non giudicante, legato al loro sentirsi sempre incompresi dal mondo “adulto”.

A differenza di quanto si possa pensare, anche i ragazzi spesso cercano un dialogo con i genitori: vogliono sentirsi accolti e ascoltati dal mondo degli adulti e vogliono potersi confrontare con loro in modo paritetico.

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